Pippo Baudo, il suo ultimo insegnamento ai giovani: “Ascoltateli, perché hanno sempre qualcosa da dire”

Pippo Baudo, il suo ultimo insegnamento ai giovani: “Ascoltateli, perché hanno sempre qualcosa da dire”

ITALIA – Pippo Baudo se n’è andato a 89 anni, ma non se ne va la sua voce. Non quella che per sessant’anni ha condotto il Paese tra musica, sorrisi e varietà, ma quella più intima, quella che ha scelto di rivolgere ai ragazzi: il suo ultimo e più prezioso messaggio.

Baudo sapeva che la televisione è molto più di uno spettacolo: è un ponte tra generazioni. Per questo, parlando agli studenti, consegnò un pensiero che oggi sembra il suo vero testamento spirituale: “Noi adulti sbagliamo quando non ascoltiamo i ragazzi”.

In queste parole c’è tutta la sua lucidità, la sua umiltà, la sua capacità di guardare oltre i riflettori.

L’ascolto come responsabilità

Per Baudo i giovani non erano un pubblico da conquistare, ma un mondo da comprendere. Non aveva paura della distanza d’età, non si trincerava dietro l’esperienza o i titoli: cercava il dialogo, il confronto, il contatto. Perché – diceva – ogni volta che un adulto smette di ascoltare, perde un’occasione di crescere insieme ai ragazzi.

Era una lezione di televisione, certo, ma prima di tutto era una lezione di vita. In un’epoca di adulti distratti e di giovani spesso ignorati, Baudo ci ha ricordato che l’ascolto non è un favore concesso, ma un dovere morale.

La tv come scuola di umanità

Nel suo sguardo, la televisione non era un monologo chiuso in una bolla. Era un atto umano, una mano tesa verso chi guardava da casa. Per questo insisteva: la tv deve uscire dall’autoreferenzialità e tornare a essere dialogo, contatto, relazione.

Una lezione che vale anche fuori dallo schermo, nella vita quotidiana, nelle famiglie, nelle scuole, ovunque i giovani aspettano qualcuno che sappia davvero ascoltarli.

Il testamento di un maestro

Baudo ha scoperto talenti, inventato format, scritto pagine memorabili della nostra televisione. Ma ciò che ci lascia oggi va oltre i programmi e i record: è un messaggio semplice e potente, che riguarda ciascuno di noi.

Ascoltare i giovani, parlare con loro, imparare da loro. Perché, come ci ha insegnato Pippo Baudo, non c’è futuro senza dialogo, e non c’è crescita senza ascolto.

E forse la sua eredità più grande non è quella di aver fatto la televisione italiana, ma quella di averci ricordato che i ragazzi hanno una voce, e che ignorarla è il più grande errore degli adulti.