SICILIA – Ferragosto, tradizionale appuntamento estivo, si trasforma ogni anno in un banco di prova per l’ambiente.
Tra rifiuti abbandonati sulle spiagge, incendi e inquinamento atmosferico, la festa lascia anno dopo anno, cicatrici indelebili figlie dell’indifferenza umana nei confronti del territorio.
Ferragosto: una festa da rifiuto
Secondo l’indagine Beach Litter 2025 di Legambiente, sono stati raccolti e catalogati 56.168 rifiuti su 63 spiagge monitorate in 13 regioni italiane. La plastica rappresenta il 77,9% degli oggetti rinvenuti, seguita da vetro/ceramica (8,3%) e carta/cartone (4,3%). La media è di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia.
I rifiuti più comuni – plastica, bottiglie, lattine, fazzoletti usa e getta e mozziconi di sigaretta – impiegano decenni per degradarsi e finiscono spesso in mare, dove minacciano la fauna marina. Tartarughe, pesci e uccelli possono ingerire frammenti di plastica, con conseguenze letali, mentre i rifiuti organici attirano animali e favoriscono la proliferazione di batteri e parassiti. Inoltre, l’accumulo di spazzatura lungo la battigia rende l’ambiente meno sicuro per i bagnanti, aumentando il rischio di tagli o infezioni.
Incendi e conseguenze
Il numero degli incendi boschivi in Italia è aumentato del 23,1%, con la superficie boschiva coinvolta che è più che raddoppiata. Le regioni meridionali e centrali, in particolare quelle affacciate sul bacino tirrenico, risultano le più colpite dagli eventi incendiari. L’abitudine di accendere falò in spiaggia, spesso vietati per prevenire incendi e tutelare l’ambiente, contribuisce ad aumentare il rischio di incendi.
Gli incendi provocano inquinamento atmosferico diretto, rilasciando gas tossici e particelle fini dannose per la salute umana e l’ambiente. In particolare, la combustione di materiali come plastica e polistirolo, spesso abbandonati in spiaggia, alla contaminazione delle acque marine.
La situazione in Sicilia
In Sicilia, Ferragosto 2024 è stato segnato da ben 13 incendi di cui 5 solo nel Catanese. Le fiamme hanno interessato Castiglione di Sicilia, in contrada Gravè, a Licodia Eubea, in contrada Ragoleto, a Linguaglossa, in contrada Rocca Campana, e a Piedimonte Etneo, in contrada Vena.
Nell’Agrigentino, vasti ettari di macchia mediterranea sono stati colpiti a Cattolica Eraclea, in contrada La Mortilla, nel capoluogo, in contrada Minaga, e a Sambuca di Sicilia, in contrada Mariano.
Nel Siracusano, gli incendi hanno interessato Buccheri, in contrada Rizzolo, e Noto, lungo la strada provinciale 34 in contrada Falconara. Nel Messinese, le fiamme hanno lambito Roccella Valdemone, in contrada Pillera, e Alì, mentre nel Palermitano sono stati segnalati incendi a Vicari, in contrada Torrente San Leonardo.
La paura è che episodi simili possano ripetersi anche nel 2025. Non servono formule magiche o inutilissime (e incoerenti) frasi da post Facebook.
Serve “semplicemente” consapevolezza che il mondo è nostro e non degli altri.