Dal falso papiro a Osaka: tre studenti catanesi dell’ITI “Cannizzaro” di Catania premiati all’Expo 2025

Dal falso papiro a Osaka: tre studenti catanesi dell’ITI “Cannizzaro” di Catania premiati all’Expo 2025

CATANIA – Dalle aule dell’ITI “Stanislao Cannizzaro” alla ribalta internazionale dell’Expo 2025 di Osaka. È la storia di Sofia Biondi, Alessio Monteleone e Francesco Santangelo, tre studenti che, con il progetto CyperusFilter, hanno dimostrato come una semplice pianta possa trasformarsi in un’arma contro l’inquinamento delle acque.

L’idea, nata tra provette e taccuini, è un biofiltro naturale capace di depurare le acque grigie sfruttando le proprietà del Cyperus alternifolius, comunemente chiamato falso papiro. Un sistema di fitodepurazione a flusso orizzontale, testato in laboratorio, che elimina parte degli inquinanti e restituisce acqua riutilizzabile per scopi non potabili: una soluzione a basso costo e a basso impatto ambientale, perfetta per contesti rurali e Paesi in via di sviluppo.

Dopo aver brillato alla fase finale del concorso “I giovani e le scienze” della FAST, a Milano lo scorso marzo, il team ha ottenuto l’accreditamento all’International Exhibition for Young Inventors (IEYI 2025), evento collaterale della grande esposizione universale giapponese.

A Osaka, dal 5 al 9 agosto, i tre giovani hanno presentato il loro lavoro davanti a una giuria internazionale, conquistando due riconoscimenti: un attestato di incoraggiamento e la partecipazione ufficiale alla rassegna come premio simbolico e professionale.

“Un’emozione unica – raccontano –. Abbiamo visto il nostro progetto interessare non solo esperti, ma anche visitatori di tutto il mondo”. E infatti, accompagnati dalla prof.ssa Donatella De Marco e dalla dirigente Giuseppina Montella, hanno spiegato il funzionamento del CyperusFilter anche al grande pubblico, dimostrando come scienza e sostenibilità possano andare a braccetto.

Un successo che segna un traguardo importante per l’istituto catanese, da sempre attento a formare tecnici con lo sguardo rivolto al futuro. Perché, come dimostra questa storia, a volte per innovare basta guardare… una pianta.