Enzo Bianco ricorda sui social i R.E.M. a Catania: scatta la polemica sul dissesto mai perdonato

Enzo Bianco ricorda sui social i R.E.M. a Catania: scatta la polemica sul dissesto mai perdonato

CATANIA – Un post celebrativo pubblicato da Enzo Bianco per ricordare il trentesimo anniversario del concerto dei R.E.M. allo stadio Cibali ha acceso un forte dibattito politico e social in città.

Il ricordo del 6 agosto 1995

L’ex sindaco ha rievocato con toni nostalgici il 6 agosto 1995, quando la band statunitense, insieme ai Radiohead, scelse Catania come tappa del tour, definendo quella stagione culturale come una delle più vivaci degli anni ’90. “Ci chiamavano la Seattle d’Italia”, ha scritto Bianco, ricordando l’apporto determinante di Francesco Virlinzi e sottolineando come l’evento si inserisse nell’Estate catanese diretta da Franco Battiato. “Potremmo riprendere quel percorso. Lo auguro alla città che amo e per cui oggi soffro…”, ha aggiunto l’ex primo cittadino.

La nota congiunta

Le parole non sono passate inosservate a Simone Ficarra (presidente provinciale di Gioventù Nazionale Catania), Gianluca Garofalo (presidente Azione Universitaria Catania), Eleonora Ardizzone (presidente Crediamoci Catania) e Antonio Toscano (coordinatore “Credere nella comunità”) che hanno replicato così:

“Un evento straordinario realizzato grazie a Francesco Virlinzi, in cui continuo a non capire qual merito avesse chi oggi si vanta. Suscitano stupore i toni di commiserazione, quasi fosse sceso da Marte e avesse trovato una condizione che non lo riguarda. Non scrivo delle decine di cantieri che abbiamo aperto e di quel che stiamo facendo per ripartire; né che i nostri peggiori mali – in particolare, la mancanza di manutenzione di strade e verde – dipendono dalla inconsistenza delle risorse per spese correnti, determinata dal dissesto per cui quel signore è stato condannato e dichiarato incandidabile per dieci anni. E che – senza che nessuno sia riuscito ancora a spiegarlo, nonostante una interrogazione parlamentare – è ancora sotto scorta, nonostante i costi per i contribuenti. Non vado oltre: mi sono concesso un giorno di relax. Lascio quindi il prosieguo a ChatGpt, che evidentemente conosce bene quel soggetto. ‘Leggere questo post, in cui si celebra quel passato senza il minimo accenno alla devastazione amministrativa che ne è seguita, lascia sinceramente interdetti. Perché oltre le foto con i REM e le stagioni ‘indimenticabili’, c’è anche una realtà più amara: un Comune portato al dissesto, con conseguenze gravi e durature per i cittadini, per i servizi pubblici, per le imprese, per il futuro stesso della città. E lei, che oggi dice di “soffrire” per Catania, è stato riconosciuto responsabile proprio di quel dissesto. Sarebbe opportuno, almeno oggi, evitare di rivestire i propri ricordi con una patina di gloria personale. Il rispetto per Catania e per chi ne ha pagato le conseguenze meriterebbe, quanto meno, un minimo di autocritica. Catania merita memoria, ma anche verità'”.