CATANIA – “Nel delicato percorso che dovrebbe portare all’affitto del ramo d’azienda, per la parte sanitaria, dell’Oda è essenziale un confronto permanente e trasparente con le organizzazioni sindacali, come peraltro previsto dall’art. 47 della Legge 428/1990, perché i diritti dei 280 lavoratori siano pienamente rispettati. Inoltre, occorre saldare quanto prima possibile le mensilità arretrate”.
Le dichiarazioni dei sindacati
Ad affermarlo sono Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Danilo Sottile, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica etnea, che hanno partecipato all’incontro dove è stata presentata l’azione che il CdA dell’Oda intende intraprendere.
“La Cisl – ribadiscono i due dirigenti sindacali – in questa fase delicata dell’ente chiede un confronto concreto, che non si fermi a una mera formalità. Rivendichiamo responsabilità e tutele per i 280 lavoratori, per il passato, per il presente e per il futuro. L’ipotesi di affitto di ramo d’azienda, per la parte sanitaria, rappresenta un passaggio estremamente delicato, che impone massima attenzione, trasparenza e corresponsabilità da parte di tutti”.
Il trasferimento d’azienda
Il trasferimento d’azienda è regolato dall’art. 2112 del Codice Civile, che tutela i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, garantendo la continuità dei rapporti di lavoro e il mantenimento delle condizioni contrattuali. Tuttavia, affinché tali diritti siano pienamente rispettati, è essenziale un confronto permanente e trasparente con le organizzazioni sindacali.
La Cisl, insieme alla Federazione della Funzione Pubblica ha sollecitato l’amministratore delegato, Adolfo Landi, e l’arcivescovo, monsignor Luigi Renna, affinché venga garantita non solo la continuità occupazionale, ma anche la piena tutela dei crediti vantati dai dipendenti, in merito ai quali è indispensabile un piano di pagamento chiaro, vincolante e verificabile.
Le conclusioni
“Siamo certi che – concludono Attanasio e Sottile – vista la delicatezza della situazione e la responsabilità assunta dal CDA dell’ODA e da Monsignor Renna, la consultazione sindacale non sarà un mero atto formale. Chiediamo un confronto concreto e partecipato, finalizzato alla redazione di un bando trasparente e rispettoso delle tutele occupazionali e salariali per le oltre 280 lavoratrici e lavoratori coinvolti”.