Catania, la madre che ha abusato del figlio disabile: CNDDU ribadisce allarme di matrice sociale

Catania, la madre che ha abusato del figlio disabile: CNDDU ribadisce allarme di matrice sociale

CATANIA – Il CNDDU ha deciso di esprimere pubblicamente la propria indignazione circa il recente episodio ha visto una madre abusare sessualmente del proprio figlio disabile. Un fatto che necessita di una maggiore riflessione, da tenere in considerazione quando si parla dell’emergenza psico-sociale che stiamo vivendo.

Il CNDDU sul recente episodio di abuso sessuale, un’emergenza impossibile da ignorare

Il recente avvenimento, tenendo in considerazione le sue circostanze, deve servire da interrogatorio per la coscienza collettiva. Nel momento in cui infatti la persona che dovrebbe proteggere diventa, invece, causa di un trauma qualsiasi forma di equilibrio del minore viene meno. A ciò si aggiunge inoltre anche la disabilità psicologica, che ha aggravato la vulnerabilità della vittima privandola di strumenti necessari per difendersi.

L’abuso, infatti, non si limita unicamente all’atto fisico, ma va anche a minare la percezione della realtà e della fiducia. Le vittime di abusi, di fatto, portano sulle proprie spalle strascichi permanenti delle violenze subite, sia sul piano emotivo che relazionale.

Come società noi abbiamo il dovere di riflettere, domandandoci come sia possibile che questa situazione sia durata così a lungo. Bisogna aumentare le reti di ascolto, formare adeguatamente gli operatori scolastici a interpretare correttamente i segnali deboli, persino i silenzi.

Il ruolo della scuola

La struttura scolastica, in particolar modo, deve essere luogo di osservazione, garante di un intervento tempestivo in caso di necessità. Integrare l’educazione affettiva, insieme al rispetto dei corpi e dei limiti, non deve essere un’opzione ma un’urgenza.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ribadisce così la sua missione: proteggere i minori, creando ambienti dove la fragilità non sia più terreno fertile per gli abusi. Il minimo che è possibile fare, tirando le somme del recente episodio, è non rendere vano il dolore del giovane, trasformandolo invece in un monito che vada a scuotere la coscienza collettiva