MESSINA – “Adesso tocca alla Corte dei Conti. Poi partiranno le indagini archeologiche e gli espropri. Ricordo che chi sarà espropriato su entrambi i fronti riceverà un 20% in più rispetto alle normali procedure previste per altri cantieri, come quelli dell’alta velocità. Da questo momento ci sarà solo da lavorare e da impegnarsi”. Lo ha dichiarato ieri a Messina il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, a margine di un incontro istituzionale sul progetto del Ponte sullo Stretto.
Ponte sullo Stretto: il boom di occupazioni e i numeri “da capogiro”
Il ministro ha sottolineato l’importanza occupazionale dell’opera: “La cosa che mi rende più orgoglioso è che per tanti giovani siciliani e calabresi ci sarà un’opportunità di lavoro concreta. Potranno laurearsi e lavorare nella propria terra. Il finanziamento è completo, e si tratta di denaro pubblico che genererà un ritorno economico enorme: 23 miliardi di PIL aggiuntivo a fronte di un investimento di 13 miliardi”.
Salvini ha poi snocciolato alcuni numeri legati alla realizzazione del ponte: “Saranno 120mila le unità di lavoro stimate durante i cantieri, con centinaia di imprese coinvolte da tutta Italia. Sicilia e Calabria faranno la parte del leone. Ho chiesto alle aziende di aprire scuole di formazione sul territorio, per dare a ingegneri, architetti, geometri e artigiani locali la possibilità di restare e creare ricchezza nella loro terra”.
La soddisfazione di Salvini
Infine, il ministro ha ribadito il valore strategico dell’infrastruttura: “Quella di oggi è una giornata bellissima. Non capisco come si possa dire no a un’opera che non ha eguali al mondo: creerà lavoro, attrarrà turismo, ridurrà i tempi di percorrenza – fino a due ore e mezza in treno e un’ora e mezza in auto – costerà di meno e inquinerà meno rispetto ai traghetti attuali. In più porterà in dote a Messina e Reggio Calabria centri culturali, marine e persino la metropolitana dello Stretto”.