STMicroelectronics annuncia 206 esuberi a Catania: Fiom-Cgil attacca, Regione assente

STMicroelectronics annuncia 206 esuberi a Catania: Fiom-Cgil attacca, Regione assente

CATANIA – Una doccia fredda per il territorio etneo: durante l’incontro tenutosi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, STMicroelectronics ha comunicato l’avvio di una fase di transizione industriale che comporterà 206 esuberi nello stabilimento di Catania. Una decisione che arriva in piena espansione aziendale e che appare in netto contrasto con le rassicurazioni fornite nei mesi scorsi dal governo regionale siciliano.

STMicroelectronics annuncia 206 esuberi a Catania

A intervenire con toni duri è stata Rosy Scollo, segretaria generale della Fiom-Cgil di Catania, che ha definito l’annuncio “una scelta inaccettabile e una sconfitta politica”, puntando il dito contro l’assenza della Regione Siciliana al tavolo ministeriale e la sua mancata assunzione di responsabilità nella difesa dell’occupazione.

“È gravissimo parlare di rafforzamento del sito catanese mentre si annunciano 206 esuberi come parte di una strategia industriale – ha dichiarato Scollo – La Regione ha deliberato un cofinanziamento fino a 300 milioni di euro, più di quanto fatto dalla Lombardia, e oggi si rende complice di questa ristrutturazione con il suo silenzio. I fatti smentiscono clamorosamente le rassicurazioni ricevute nei mesi scorsi. Siamo davanti a un piano che scarica sui lavoratori i costi dell’automazione”.

Fiom-Cgil attacca

Il nuovo piano industriale, presentato da STMicroelectronics al Capital Market nel novembre 2024 e confermato durante l’incontro con i ministri Urso e Giorgetti, prevede un rafforzamento tecnologico del sito di Catania con l’obiettivo di avviare, entro il 2027, la produzione di 5.000 fette di Sic (carburo di silicio) e attività di ricerca sul nitruro di gallio. Tuttavia, questo sviluppo tecnologico, almeno per ora, si traduce in una riduzione significativa della forza lavoro.

Regione assente

La situazione si fa ancor più evidente se si confronta la reazione della Regione Lombardia, che ha rifiutato di sottoscrivere un’intesa con ST per il sito di Agrate, chiedendo un nuovo piano industriale con orizzonte al 2032, mentre la Regione Siciliana si è limitata a ribadire il proprio impegno economico, senza però aprire una vertenza sugli esuberi.

“La Regione Siciliana si comporta come un finanziatore muto. Ma la politica industriale non può essere fatta di annunci. Non si finanzia un colosso per poi tacere davanti alla perdita di posti di lavoro. Serve un intervento immediato e una presa di posizione pubblica”, ha concluso Scollo.

Il prossimo incontro tra le parti è previsto per il 12 settembre, data che si preannuncia decisiva per il futuro di centinaia di lavoratori e dell’intero comparto tecnologico siciliano.

Adorno (M5S): “206 esuberi? Imbarazzante apprenderlo da remoto”

Anche la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Lidia Adorno, ha espresso forte critica nei confronti della Regione Siciliana in merito alla recente riunione interministeriale sul futuro di STMicroelectronics dove sono stati annunciati 206 esuberi nello stabilimento di Catania.

“Ci sono state date rassicurazioni troppo generiche – ha dichiarato Adorno – ma, soprattutto, la Regione Siciliana ha dimostrato scarsa attenzione partecipando in modo marginale, con un dirigente collegato da un’auto e con problemi di connessione. Un segnale evidente di disinteresse da parte del presidente Schifani e del suo Governo verso il futuro industriale e occupazionale della nostra regione”.

La deputata M5S ha sottolineato l’assenza ai lavori di Palazzo d’Orleans dei vertici politici regionali più importanti, come il presidente della Regione, l’assessore alle Attività Produttive e l’assessore al Lavoro, definendola “gravissima in un momento così delicato”.

Adorno ha inoltre sollevato dubbi sul cofinanziamento da 300 milioni deliberato dalla Regione a favore di STM: “Come è stato possibile stanziare una cifra così ingente senza pretendere un piano industriale vincolante, soprattutto in materia di tutela dell’occupazione?”.

Nel verbale della riunione STM ha confermato la centralità strategica degli stabilimenti di Agrate e Catania, annunciando un’intensa attività di ricerca sul nitruro di gallio nel capoluogo etneo. Tuttavia, la nuova fase produttiva sarà caratterizzata da un alto livello di automazione, con conseguenti possibili ricadute negative sull’organico.

“Non basta affermare che Catania sia centrale – conclude Adorno – serve un impegno concreto e vincolante a garanzia dei lavoratori. La Regione, invece, ha scelto l’assenza e una partecipazione da remoto imbarazzante. Presenterò oggi un’interrogazione in aula per chiedere chiarimenti e trasparenza sull’uso delle risorse pubbliche”.