Galvagno: “Non mi dimetto. Attendo il giudizio della magistratura, massima disponibilità al partito”

Galvagno: “Non mi dimetto. Attendo il giudizio della magistratura, massima disponibilità al partito”

PALERMO – “Non ho sentito Giorgia Meloni, ma sono in contatto quotidiano con il coordinatore regionale Luca Sbardella. Ho dato la mia massima disponibilità al collegio dei probiviri del partito, dove sarò ascoltato nei prossimi giorni”. Così ha dichiarato Gaetano Galvagno, presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, nel corso della tradizionale cerimonia del ventaglio a Palazzo dei Normanni, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’indagine della Procura di Palermo che coinvolge nove persone, tra cui lo stesso esponente di Fratelli d’Italia.

Galvagno ha precisato che non vi è ancora alcuna conclusione delle indagini, né una richiesta di rinvio a giudizio: “Ripeto, si parla di richiesta, che è cosa diversa dal rinvio”. E ha aggiunto: “Conoscete il mio rispetto per le istituzioni. Ma dimettermi prima ancora di un pronunciamento del giudice su un’eventuale richiesta della Procura? Al momento non posso dire cosa succederà”.

Nel corso dell’incontro, Galvagno ha anche fatto il punto sull’andamento dei lavori parlamentari: “Abbiamo approvato leggi importanti come quella sui Consorzi di bonifica, che non sarebbero passate nemmeno se a presiedere ci fosse stato Maradona. Il vero problema è un certo bipolarismo, non in senso politico, ma nel comportamento di alcuni deputati al momento del voto”.

Infine, il presidente dell’Ars ha annunciato una proposta per l’abolizione del voto segreto: “In accordo con il presidente della Regione Renato Schifani, proporrò l’abolizione del voto segreto in aula. Questa può essere una pagina importante per il nostro Parlamento. Mi auguro ci sia dialogo con le opposizioni e soprattutto che nessuno chieda il voto segreto proprio nel momento in cui si dovesse votare questa riforma”.