Catturato latitante a Caltagirone: su di lui accuse gravissime, tra cui tentato omicidio

Catturato latitante a Caltagirone: su di lui accuse gravissime, tra cui tentato omicidio

CALTAGIRONE – Era evaso dagli arresti domiciliari lo scorso aprile, e durante la latitanza si era reso protagonista di una lunga scia di reati: furto, spaccio di droga, resistenza e minacce a pubblico ufficiale.

Il protagonista è Andrei Dulea, cittadino rumeno di 23 anni, finito nuovamente in manette nella tarda serata di ieri, 22 luglio, nei pressi di Caltagirone.

L’arresto è avvenuto poco prima della mezzanotte, quando Dulea è stato intercettato alla guida di un furgone rubato. Alla vista degli agenti della polizia di Gela, ha cercato di ingannarli fornendo false generalità, ma è stato immediatamente bloccato grazie all’intervento della squadra che lo stava pedinando da tempo.

Droga e armi a bordo del mezzo

Durante il controllo del veicolo, gli agenti hanno scoperto che all’interno si trovavano armi e sostanze stupefacenti, aggravando ulteriormente la sua posizione giudiziaria.

Dulea risultava già ricercato per numerosi capi d’imputazione: evasione, tentato omicidio, furto aggravato, ricettazione, detenzione illecita di armi e droga, oltre alla resistenza e false dichiarazioni a pubblico ufficiale.

L’episodio del posto di blocco forzato

Tra gli episodi più gravi che gli vengono contestati c’è un tentato omicidio avvenuto sempre a Caltagirone: durante un controllo su strada, il giovane – alla guida di un SUV rubato – aveva forzato un posto di blocco dei carabinieri, tentando di investire i militari.

Ne era seguito un inseguimento ad alta velocità, durante il quale un carabiniere aveva sparato alle ruote del veicolo nel tentativo di fermarlo. Il mezzo era infine andato a schiantarsi contro un muro, ma il conducente era riuscito a fuggire a piedi, facendo perdere le sue tracce fino alla cattura di ieri sera.

Fine della fuga

Con il fermo di Andrei Dulea si chiude un capitolo criminale durato mesi, segnato da violenza, illegalità e disprezzo per ogni regola. Ora il giovane si trova in stato di detenzione, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che dovrà valutare l’enorme mole di reati a lui contestati.