Ospedale di Bronte, lunedì il vertice dei sindaci: “No al piano che penalizza i territori montani”

Ospedale di Bronte, lunedì il vertice dei sindaci: “No al piano che penalizza i territori montani”

BRONTE – Scatta la mobilitazione per salvare l’ospedale di Bronte. Il sindaco Pino Firrarello non si arrende all’idea che dieci Comuni tra l’Etna nord e i Nebrodi vengano privati di un presidio sanitario efficiente, e convoca per domani, lunedì 14 luglio alle 18, nel Collegio Capizzi, un vertice straordinario con i sindaci del territorio, le organizzazioni sindacali, le associazioni e i comitati civici.

Dopo aver manifestato il proprio dissenso all’assessore regionale Faraoni, Firrarello punta a presentare una proposta condivisa per modificare il nuovo piano di riordino della rete ospedaliera, che – secondo il primo cittadino – “umilia i territori di periferia e mette a rischio la salute dei cittadini”.

“Abbiamo una settimana di tempo per presentare osservazioni e tutelare le nostre comunità”, afferma Firrarello. “Questo territorio meriterebbe un ospedale di base con le principali unità operative. Invece il piano non garantisce neanche un’equa distribuzione dei servizi in provincia”.

Le criticità

Tra le principali criticità segnalate:

  • Riduzione dei posti letto in Medicina, che ostacola i ricoveri, anche per pazienti provenienti da Adrano o dalla provincia di Messina.
  • Assenza di una guardia pediatrica attiva, che impedisce interventi tempestivi in caso di emergenze gravi nei bambini.
  • Tagli alla Chirurgia, con conseguente obbligo di trasferimento dei pazienti in altri ospedali, lontani e difficilmente raggiungibili in tempi rapidi.

“I pazienti con patologie tempo-dipendenti rischiano la vita se non si interviene subito – insiste Firrarello –. Gli ospedali hub sono troppo lontani. Questo piano ignora la realtà di un’area vasta e disagiata, che non può essere lasciata scoperta”.

L’incontro di lunedì

All’incontro di lunedì sono stati invitati i sindaci di Randazzo, Maletto, Cesarò, San Teodoro, Maniace, Santa Domenica Vittoria, Floresta, Castiglione di Sicilia, Moio Alcantara e Roccella Valdemone.

Anche l’assessore alla salute del Comune di Bronte, Angelica Prestianni, sottolinea l’importanza della mobilitazione:

“In un contesto in cui salute e sicurezza devono essere priorità assolute, difendere i servizi sanitari di base è un dovere. La speranza è che questa mobilitazione porti a una revisione più equa e sostenibile del piano regionale”.

L’obiettivo è chiaro: costruire una proposta condivisa e unitaria da portare sul tavolo della Regione per difendere il diritto alla salute di migliaia di cittadini montani.