Emergenza sangue, l’appello dal Dasoe: “Immediate strategie di intervento comuni”

Emergenza sangue, l’appello dal Dasoe: “Immediate strategie di intervento comuni”

PALERMO – Scatta l’emergenza sangue e ad annunciarlo è Giacomo Scalzo, dirigente generale del dipartimento Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe). Scalzo stesso infatti ha deciso di fissare per la giornata di domani, in intesa con il prefetto, una riunione con la convocazione di Roberto Lagalla.

Palermo in crisi di sangue

“Occorre urgentemente organizzare mensilmente, e senza indugio, fino alla fine del mese di settembre, raccolte straordinarie di sangue ed emocomponenti a Palermo“. Così si è espresso il dirigente Scalzo, che ha indetto un incontro per domani pomeriggio con gli amministratori dei comuni e con le forze dell’ordine. L’intento sarebbe infatti quello di promuovere “immediate strategie di intervento comuni”.

“L’emergenza sangue- ha poi aggiunto Scalzo- che storicamente si manifesta nella sua drammaticità anche in Sicilia, in coincidenza del periodo estivo impone l’innalzamento dei livelli di attenzione nei riguardi delle donazioni in tutti i Comuni della città metropolitana di Palermo, al fine di potere serenamente garantire, durante questo periodo, i livelli essenziali di assistenza (Lea) trasfusione dipendente”.

Le dichiarazioni del dirigente Giacomo Scalzo

Il pensiero del dirigente è rivolto anche “alla sempre più preoccupante insufficiente adesione, da parte della popolazione, ai programmi di screening oncologici“, per quanto concerne le diagnosi precoci di tumori: particolarmente cervice uterina, mammella e colon-retto. Si tratta infatti di un’azione importante per la sanità pubblica, oltre che uno strumento fondamentale per garantire diagnosi precoci di molte malattie e ridurre la mortalità e la morbilità delle stesse.

“Purtroppo – conclude poi – deve constatarsi che malgrado le direttive impartite da questo dipartimento ed attuate dall’Asp territorialmente competente, attraverso l’organizzazione quotidiana di interventi mirati di prevenzione sanitaria, delle farmacie private aperte al pubblico e di varie associazioni di volontariato, la popolazione non aderisce come dovrebbe, verosimilmente per resistenze di carattere culturale e ridotta percezione del rischio”.