Locale derubato due volte ma è il proprietario a essere multato. “Si usa la forza solo con i deboli”

Locale derubato due volte ma è il proprietario a essere multato. “Si usa la forza solo con i deboli”

PALERMO – Il proprietario del locale in via Garibaldi ‘Enotèco’, derubato due volte degli ombrelloni esterni, denuncia i malviventi ripresi in video ma non viene aperta nessuna indagine. Al tentativo di difendersi, ancorando la nuova copertura al suolo, viene denunciato per 9 mila euro. Le parole del titolare: “la tentazione è di mollare tutto“.

Palermo, una comunità contro un singolo

Sono parole di sconforto quelle che Sergio Barbara usa per descrivere la situazione da lui vissuta, abbandonato dalla sua stessa amministrazione. La sua colpa sarebbe quella di aver voluto impedire il furto, già avvenuto in passato, degli ombrelloni esterni alla sua attività. Barbara aveva quindi ancorato la nuova copertura al suolo, assicurandosi tuttavia che non ci fossero vincoli monumentali legati al vicino Palazzo Aiutamicristo, sede della Sovrintendenza.

Nonostante tutto, però, giovedì scorso il locale è stato invaso da una ventina di militari e agenti della municipale. In ossequio sono poi giunti sul luogo anche i vigili, che hanno contestato l’occupazione di suolo pubblico multando il locale di 9 mila euro e denunciandone il titolare.

Chi sceglie come me di scommettere sul centro storico– denuncia con amarezza Barbara- e investire a Palermo è lasciato completamente solo. Mentre tutto attorno trionfa l’illegalità e nessuno dice nulla, ci siamo ritrovati uno spiegamento di forze incredibile. Ci hanno controllato tutto: dai contratti dei dipendenti, alle autorizzazioni sanitarie, all’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico. Era tutto in regola. Poi hanno visto l’ombrellone fissato al suolo e ci hanno multato”.

Il proprietario ha poi aggiunto: “Sapevamo che lavorare qui sarebbe stato difficile: abbiamo iniziato con la colla nel lucchetto della saracinesca nel primo locale aperto. Con Addiopizzo siamo andati a fare denuncia ma non è accaduto nulla e ho dovuto subire anche le minacce di un commerciante venuto a dirmi che rompevo le scatole chiamando la polizia”.

Barbera ha poi concluso, ancora con l’amaro in bocca:

Ora questa multa. E la tentazione è di mollare tutto. Noi abbiamo investito al 100 per cento in questa impresa familiare perché credevamo nella rinascita del centro storico, ma così diventa impossibile“.

La storia del locale “Enotèco” e del suo proprietario

Dalle parole amare di Sergio Barbara emerge un vero e proprio attaccamento a Palermo, città in cui ha deciso di tornare dopo gli studi a Firenze. Proprio nel capoluogo siciliano ha deciso di aprire il suo primo locale, Tèco, poco prima del Covid e contando tra i suoi dipendenti sette lavoratori.

La sala da tè è così presto diventata un vero e proprio luogo d’incontro per palermitani e turisti, aggiungendo l’enoteca e diventando punto di riferimento per diversi movimenti, tra cui: LGBTQ, Arcigay e diverse associazioni ambientali.

Nei confronti dell’amministrazione si è poi voluto esprimere così:

“Al sindaco e alle forze dell’ordine voglio far presente che sono mesi che chiediamo aiuto perché subiamo atti vandalici e ci viene risposto di trovare da soli i rimedi, sono mesi che diciamo che la città è sporca e dobbiamo pulire la strada da soli. E ora non solo siamo costretti a subire il danno delle azioni malavitose e dell’inciviltà, ma anche la beffa della multa. La sensazione è che si usi la forza solo con i deboli“.

 

Credit foto: Ansa.it