CATANIA – I precari del Tribunale di Catania hanno protestato in Piazza Verga. Sono circa 1.500 i lavoratori impiegati in Sicilia all’interno degli uffici giudiziari grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Di questi, oltre 300 prestano servizio nella provincia di Catania. Contrattualizzati a tempo determinato per rafforzare gli organici e accelerare l’attuazione dei progetti previsti dal PNRR, si trovano ora in una situazione di incertezza legata alla scadenza dei contratti. Per chiedere la stabilizzazione, una rappresentanza ha manifestato in piazza Verga sotto le sigle di Fp Cgil Catania, Uilpa Sicilia e Usb Catania.
Le sigle sindacali avevano richiesto l’autorizzazione a tenere un presidio davanti al Palazzo di Giustizia, ma la Digos non ha concesso il nulla osta. La mobilitazione è quindi rimasta in Piazza Verga, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul rischio di un nuovo blocco operativo negli uffici giudiziari nel caso in cui i contratti non vengano prorogati o trasformati in rapporti di lavoro stabili.
Lavoro precario e impatto sul funzionamento degli uffici
“La pubblica amministrazione era in sofferenza già prima del PNRR. Le assunzioni hanno risposto a carenze strutturali, non si tratta di figure in esubero”, ha dichiarato Carmelo De Caudo, segretario provinciale della Cgil. Secondo il sindacato, la mancata stabilizzazione di questi lavoratori comporterebbe una nuova interruzione dell’operatività amministrativa.
Anche il segretario generale regionale di Uilpa, Armando Algozzino, ha sottolineato la necessità di garantire continuità contrattuale: “Senza un impiego stabile è difficile programmare il proprio futuro. Diversi professionisti hanno rinunciato ad attività autonome per lavorare nei tribunali. Oggi chiediamo che venga riconosciuto il ruolo svolto all’interno della pubblica amministrazione”.
Ruoli flessibili e mancanza di organico: i precari del tribunale di Catania non bastano
Dalle testimonianze raccolte durante la manifestazione emerge che in diversi casi i lavoratori hanno svolto mansioni diverse da quelle inizialmente previste, in particolare supportando l’organizzazione generale oltre alla digitalizzazione. “Ci sono sedi in cui non è stato possibile neanche organizzare assemblee sindacali esterne, per via dell’impossibilità di lasciare il posto di lavoro”, ha spiegato Dafne Anastasi, referente regionale di Usb Pubblico Impiego.
Il precedente richiamo del presidente del Tribunale
Il presidente del Tribunale di Catania, Francesco Mannino, aveva già fatto riferimento alla carenza di personale in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Ma, in occasione della protesta non sono stati condivisi segnali ufficiali da parte della presidenza o da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati a livello locale, come accaduto in altre città italiane. Secondo i rappresentanti sindacali, la consapevolezza del problema sarebbe comunque condivisa all’interno degli uffici.
La richiesta di un intervento governativo per i precari del Tribunale di Catania
Le organizzazioni sindacali chiedono che il Governo nazionale stanzi risorse dedicate alla proroga e alla stabilizzazione dei contratti attivati con i fondi del PNRR. La proposta avanzata riguarda un piano strutturale di inserimento, con lo scopo di evitare che la fine dei progetti finanziati porti a una nuova riduzione degli organici.