Catania, nuova macchina da leggere per ipovedenti alla Biblioteca Bellini

Catania, nuova macchina da leggere per ipovedenti alla Biblioteca Bellini

CATANIA – La Biblioteca Vincenzo Bellini di Catania apre una nuova pagina nel suo rapporto con il territorio, diventando un luogo ancora più accogliente per le persone con disabilità visive. Da pochi giorni è attiva all’interno della sede una macchina da leggere, uno strumento che consente a ciechi e ipovedenti di ascoltare testi scritti in totale autonomia.

L’utilità del dispositivo

macchina da leggere

Il dispositivo, dotato di uno scanner e di un sistema di sintesi vocale, è capace di trasformare in audio qualsiasi documento stampato, dai libri ai giornali fino ai testi d’archivio. Basta posizionare una pagina sotto l’obiettivo e il contenuto viene letto ad alta voce, rendendo accessibile anche il materiale che non è disponibile in braille o in formato digitale.

Nei prossimi giorni sarà anche donata la mappa della Biblioteca in braille, ha anticipato Elvira Tomarchio, componente del Comitato Popolare Antico Corso.

Il progetto di inclusione

Questa novità fa parte del progetto “La Comunità dei LibEri“, promosso dal Comitato Popolare Antico Corso con il supporto di realtà come il Polo Tattile Multimediale di Catania e la Stamperia Regionale Braille. L’obiettivo è creare spazi culturali aperti e inclusivi, capaci di coinvolgere attivamente ogni cittadino, a prescindere dalle sue capacità sensoriali.

La macchina da leggere è solo uno dei tanti tasselli di un piano più ampio: “La Comunità dei LibEri” prevede, infatti, anche eventi serali, laboratori per adulti e bambini, gruppi di lettura e attività artistiche pensate per favorire la partecipazione e la condivisione. In questa visione, la biblioteca si trasforma da luogo di consultazione silenziosa a centro culturale vivo, dove l’incontro con l’altro è parte integrante dell’esperienza

La cultura è un bene comune

leggere

La scelta di dotare la Biblioteca Bellini di uno strumento di lettura assistita risponde alla necessità concreta di garantire pari diritti all’accesso alla cultura. In una città che vuole crescere in modo equo, l’inclusione passa anche da piccoli grandi gesti come questo: rendere un libro ascoltabile a chi non può leggerlo.