CATANIA – È stato effettuato un servizio di controllo nel cuore del centro storico di Catania da parte della Polizia di Stato e della polizia locale, con l’obiettivo di verificare la regolarità delle licenze e delle concessioni delle attività commerciali della zona.
L’attività, voluta dal questore di Catania, ha coinvolto gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, in collaborazione con il personale del settore “Annona” della polizia locale del Comune.
L’iniziativa rientra in un consolidato modello di cooperazione tra istituzioni, già sperimentato con successo in precedenti occasioni, per garantire il rispetto delle normative e la tutela dello spazio pubblico.
Recinzione abusiva e pericolo per la circolazione
Durante i controlli lungo via Dusmet, le forze dell’ordine hanno riscontrato irregolarità in un’attività di ristorazione. In particolare, è stata rilevata la presenza di una recinzione non autorizzata che delimitava oltre 120 metri quadrati di suolo pubblico, sottratti alla libera fruizione dei cittadini.
Questa occupazione abusiva ha creato problemi concreti alla circolazione stradale, ponendo potenziali rischi anche in caso di emergenze. Di conseguenza, gli agenti hanno disposto l’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza, procedendo al sequestro degli arredi esterni collocati senza alcun permesso.
Materiale sequestrato e sanzioni
Nel corso dell’intervento sono stati sequestrati:
- 90 sedie,
- 41 tavoli,
- 7 ombrelloni,
- 15 partizioni metalliche.
Oltre all’occupazione illecita del suolo, gli agenti hanno riscontrato ulteriori violazioni amministrative, tra cui la mancata esposizione degli orari di apertura e chiusura del locale. Le sanzioni elevate ammontano a circa 500 euro.
Controlli ancora in corso
Le operazioni congiunte tra Polizia di Stato e polizia locale continueranno nei prossimi giorni anche in altri quartieri della città, con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza urbana e tutelare i commercianti che svolgono la propria attività nel rispetto delle regole.