Zafferana Etnea, scarica rifiuti in montagna ma il camion si ribalta: imprenditore denunciato

Zafferana Etnea, scarica rifiuti in montagna ma il camion si ribalta: imprenditore denunciato

ZAFFERANA ETNEA – I carabinieri continuano la loro azione di contrasto ai crimini ambientali, lavorando in sinergia con i reparti specializzati dell’Arma per tutelare il territorio e la salute pubblica.

Nelle zone pedemontane, come quelle intorno a Zafferana Etnea, resta particolarmente diffuso il fenomeno dello smaltimento illecito dei rifiuti, una pratica che danneggia l’ambiente e alimenta circuiti illegali.

Il tentativo fallito e l’incidente in via Monte Perillo

Nella notte tra il 25 e il 26 giugno, un 51enne di Santa Venerina, titolare di una ditta di servizi ambientali con sede a Valverde, ha tentato di scaricare rifiuti in una zona appartata di montagna.

Tuttavia, mentre percorreva via Monte Perillo a bordo di un autocarro carico di materiali di scarto (tra cui plastica, legname e residui da lavorazioni), il mezzo si è ribaltato, ostruendo la carreggiata e spargendo i rifiuti sulla strada.

Le indagini dei carabinieri e la fuga a piedi

I carabinieri della Stazione di Zafferana Etnea, insieme alla Radiomobile di Giarre, sono intervenuti dopo la segnalazione del mezzo ribaltato.

Inizialmente, all’interno del veicolo non è stato trovato nessuno. Grazie alle indagini e al supporto della Centrale, i militari sono risaliti all’intestatario del mezzo. Alcuni testimoni hanno confermato di aver visto il camion transitare sulla stretta via con il cassone colmo di rifiuti prima di perdere aderenza e ribaltarsi.

Dopo l’incidente, l’autista si era dato alla fuga nei campi, ma è stato rintracciato poco dopo. Di fronte all’evidenza dei fatti, ha ammesso di aver tentato lo smaltimento abusivo in un’area isolata, convinto di non essere scoperto.

Denuncia e sequestro del mezzo

L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti ai sensi dell’art. 256, comma 1, del Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006).

L’autocarro è stato posto sotto sequestro, mentre per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti dispersi sulla carreggiata è stata attivata una ditta specializzata.

Resta ferma la presunzione di innocenza per l’indagato, fino a sentenza definitiva.