Pascolo abusivo e minacce: obbligo di dimora per due fratelli allevatori nel Messinese

Pascolo abusivo e minacce: obbligo di dimora per due fratelli allevatori nel Messinese

MESSINA – Gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito una misura cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti di due fratelli allevatori, originari di Tortorici e residenti a Caronia, ritenuti gravemente indiziati dei reati di estorsione in concorso e di introduzione di animali nel fondo altrui con pascolo abusivo, aggravati dalla recidiva per entrambi.

La ricostruzione dei fatti

I fatti risalgono al 2022: i due indagati, quotidianamente, facevano sconfinare i propri animali nei terreni confinanti di proprietà dell’Istituto per i Ciechi di Palermo, esercitando pesanti minacce nei confronti degli affittuari, titolari di aziende agricole, e sottoponendoli a soprusi sistematici.

Le vittime sono state di fatto costrette ad abbandonare i fondi presi in affitto, subendo così un danno economico significativo, derivante dal pagamento dei canoni al legittimo locatore senza poter usufruire dei terreni.

Le indagini

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti e condotte dal commissariato di pubblica sicurezza di Sant’Agata di Militello, hanno approfondito le denunce presentate dagli agricoltori attraverso una serie di accertamenti informativi, rilievi planimetrici e satellitari, oltre che tramite l’acquisizione di documentazione relativa alla proprietà e al possesso delle aree coinvolte.

I provvedimenti

Al termine dell’attività investigativa, è stata eseguita la misura cautelare: ai due fratelli è stato imposto l’obbligo di dimora in alcune frazioni del comune di Caronia, con divieto assoluto di raggiungere le zone interessate dai fatti. Inoltre, è stata applicata la prescrizione di permanenza in casa dalle 21 alle 6.

Note

Si precisa che il procedimento è tuttora pendente nella fase delle indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva di condanna, saranno svolti tutti gli ulteriori accertamenti che si rendessero necessari, anche nell’interesse degli indagati.