Università di Catania, i candidati rettore hanno incontrato il personale: dibattito sui diritti

Università di Catania, i candidati rettore hanno incontrato il personale: dibattito sui diritti

CATANIA – Un’università più giusta, efficiente e capace di valorizzare le proprie risorse di personale. È il filo conduttore dell’incontro tra i quattro candidati alla carica di rettore dell’Università di Catania e il personale tecnico-amministrativo, chiamato a confrontarsi su temi centrali come la formazione, le retribuzioni, il welfare e l’organizzazione interna. Le risposte emerse non hanno suscitato un consenso unanime.

Accanto ad apprezzamenti per la disponibilità all’ascolto, tanti dipendenti hanno espresso preoccupazioni, soprattutto riguardo gli stipendi, considerati ancora troppo bassi. Sul punto, i candidati hanno presentato soluzioni legate all’integrazione economica e a sistemi premiali, con visioni differenti sulle modalità e le priorità di intervento.

Nicotra: più fiducia, meno burocrazia e formazione all’estero

Per Ida Nicotra il nodo del salario è reale, ma non risolvibile con promesse immediate. “Non posso garantire un aumento degli stipendi, che restano tra i più bassi in Italia a parità di mansione – ha affermato – È però necessario intervenire sul miglioramento delle performance e sul rafforzamento del welfare”. Ha proposto un modello gestionale basato sulla fiducia e ha criticato la rigidità normativa che, a suo dire, soffoca il lavoro quotidiano: “Le regole dovrebbero agevolare le attività, ma spesso finiscono per bloccarle e generare frustrazione”.

Nicotra ha anche rilanciato l’idea di percorsi di formazione all’estero per il personale tecnico e ha definito inadeguata l’attuale modalità di rappresentanza nel Consiglio di amministrazione, dove il rappresentante tecnico-amministrativo viene eletto dal corpo docente: “Una contraddizione che va superata”.

Veroux: salario accessorio sbloccato e premi legati ai progetti

Pierfrancesco Veroux ha puntato l’attenzione sul salario accessorio, sostenendo che vada sbloccato e portato a una quota più elevata: “Dai 4,5 milioni attuali si potrebbe arrivare quasi a 6 milioni, integrando la componente premiale e quella accessoria”. Ha proposto inoltre una revisione del regolamento sui conti terzi, attivo dal 2022, e fondato oggi su un monte ore dichiarato: “Un metodo che può essere superato introducendo criteri più legati alla progettualità. Sono risorse esterne preziose, su cui l’ateneo deve puntare”. Quanto all’organizzazione, Veroux ha suggerito di istituire un gruppo di lavoro che rappresenti e raccolga esigenze specifiche del personale, in un’ottica di maggiore dialogo e riconoscimento.

Baglio: ingegneria organizzativa e semplificazione dei processi

Salvatore Baglio ha condiviso una visione incentrata anche sul benessere organizzativo. “L’università deve essere un luogo in cui si sta bene, e questo vale prima di tutto per chi ci lavora” ha dichiarato. Per semplificare l’attività quotidiana, ha proposto un approccio sistemico, pensando a scomporre i problemi complessi in passaggi più semplici. “Ogni procedura va resa più efficiente, ma all’interno di una strategia complessiva. Serve una revisione completa di regolamenti e prassi”.

Per Baglio, le parole chiave sono semplificazione, efficientamento e pragmatismo. “Non possiamo permetterci di restare immobili. Servono strumenti concreti per trasformare le buone intenzioni in azioni operative”.

Foti: stop a rotazioni inutili, rilancio dei conti terzi e più formazione

Enrico Foti ha affrontato subito il tema più sentito. “È evidente che i vostri stipendi sono troppo bassi – ha dichiarato – annunciando l’intenzione di confrontarsi anche con la politica per capire i motivi per cui il fondo integrativo è stato riattivato per altri comparti, ma non per l’università.

Ha parlato anche della necessità di rilanciare i conti terzi, oggi scesi sotto la soglia di un milione di euro: “Bisogna cambiare prospettiva e abbandonare il calcolo basato sul costo-orario. Con una micro-organizzazione più dinamica possiamo generare benefici anche per il personale”.

Infine, ha criticato l’eccessiva rotazione interna: “Ogni spostamento azzera la formazione acquisita e ostacola la crescita. Dobbiamo garantire percorsi formativi reali e mirati, non solo adempimenti formali. Non tutti devono fare tutto, ma ciascuno deve avere accesso alle competenze utili per crescere”.

Prossimo passo: il confronto con gli studenti

L’incontro con il personale tecnico-amministrativo ha chiuso il ciclo di confronti interni. L’ultimo appuntamento prima del voto è fissato per giovedì 13 giugno alle 10, nell’aula magna “Santo Mazzarino” del Monastero dei Benedettini. In quella sede Baglio, Foti, Nicotra e Veroux dialogheranno con gli studenti, a pochi giorni dal voto previsto per il 23 giugno.