CATANIA – Proseguono le attività di controllo condotte dai carabinieri di Piazza Dante, ponendo sotto attenzione le zone a elevata frequentazione pubblica. A tal proposito i militari hanno messo in atto un complesso dispositivo di vigilanza, concentrando le proprie indagini nei pressi del centro storico.
I controlli nel centro storico dei carabinieri di piazza Dante
Durante l’operazione di vigilanza, gli operatori dell’arma, hanno fermato un ragazzo all’interno di una villetta pubblica in possesso di marijuana. Il giovane, adesso segnalato e sotto accertamenti, sarà posto a ulteriori approfondimenti per verificare l’eventuale detenzione finalizzata allo spaccio.
Al termine delle operazioni di vigilanza, i carabinieri, hanno controllato un totale complessivo di 85 persone e 43 veicoli. Rimanendo nel campo delle violazioni del codice stradale ammontano a 19 le sanzioni amministrative elevate, per un importo superiore ai 6.000 euro.
Fermato un parcheggiatore abusivo: toni assillanti e intimidatori
In contemporanea i militari sono intervenuti all’interno di un parcheggio situato all’interno di Corso Italia, nei pressi di un supermercato. Giunti sul luogo i carabinieri hanno quindi trovato una donna scossa, che ha denunciato alle autorità un parcheggiatore abusivo. L’uomo infatti aveva avvicinato la signora, intimandola con tono insistente e minaccioso, per estorcerle del denaro in cambio dell’assistenza nel parcheggio.
Tuttavia la donna era riuscita ad allontanare l’uomo, contattando tempestivamente il numero d’emergenza 112. L’operatore telefonico ha così acquisito la descrizione dettagliata del soggetto, inviando una pattuglia sul luogo.
I carabinieri quindi, giunti sul luogo esatto, hanno potuto individuare un sospettato, fedele alla descrizione ricevuta. La conferma è arrivata solo dopo, quando l’uomo alla vista dell’uniforme ha tentato di allontanarsi. L’atteggiamento sospetto del parcheggiatore ha così spinto gli agenti ad intervenire, fermando e identificando l’uomo.
Il soggetto, un 30enne senza fissa dimora, è stato quindi deferito in stato di libertà dall’autorità giudiziaria, accusato del reato di estorsione. Nei confronti dell’uomo vige tuttavia la presunzione d’innocenza, in ossequio ai diritti costituzionali, valevole da ora fino a condanna definitiva.