Dall’Etna ai Nebrodi per un educativo “Cammino della pace”

Dall’Etna ai Nebrodi per un educativo “Cammino della pace”

È stato “battezzato” dai loro ideatori il “Cammino della pace”, e se non è proprio il caso di dire “nomen omen” poco ci manca. Partenza da piazza San Nicolò Politi di Adrano fino all’Eramo di Alcara Li Fusi, attraversando due parchi simbolo come quello dell’Etna e quello dei Nebrodi per ben settanta chilometri, tutti percorsi rigorosamente a piedi.

Loro sono Salvo Bulla, Antonio Coco, Luca Cottone e Michele Tuttobene, quattro amici che hanno preferito, in questi tempi di troppe guerre, inutili come tutte le guerre, di violenze fisiche e verbali come immediate risoluzione di dissidi, di smisurato odio non solo sui social, di sostituire alle vuote parole una concreta iniziativa dedicando il loro tempo, energie, risorse fisiche e mentali in un cammino attraverso i boschi alla ricerca di una “connessione tra consapevolezza, natura e noi stessi che serva come naturale humus utile a far crescere e sviluppare concetti dove la pace sia costante e prioritario  riferimento in ogni nostra azione”, giusto per sintetizzare l’idea di base all’iniziativa descrittaci da Antonio Coco. Genuini sentimenti a cui fanno seguito le parole di un emozionato Salvatore Bulla: “affronteremo il percorso in maniera non casuale, sarà a tappe tutte tracciate dalla guida Attilio Caldarera che ringraziamo di cuore per aver messo a disposizione del progetto la sua esperienza. Chiaro che non sarà un cammino semplice e che tengo a precisare non è alla portata di tutti, ma le difficoltà saranno per noi ulteriore motivo di ricerca di una consapevolezza ai fini di una costante diffusione della pace”. Venerdì mattina, ricevuta la benedizione dal parroco Salvatore Stimoli della chiesa dedicata, non a caso, a San Nicolò Politi di Adrano, si sono incamminati alla ricerca di se stessi e della Pace con la speranza che questa loro iniziativa possa innescare un edificante proselitismo in suo nome, soprattutto in un periodo dove di diffusione virale, spesso, riscontriamo l’esatto contrario.