Sub morto durante recupero Bayesian: indagato titolare ditta olandese. Ora si useranno robot

Sub morto durante recupero Bayesian: indagato titolare ditta olandese. Ora si useranno robot

PALERMO – La Procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante della Smith Salvage, la società per cui lavorava Rob Cornelis Huijben, il sommozzatore olandese morto il 9 maggio scorso durante le operazioni di recupero del relitto Bayesian a Porticello. L’accusa è di omicidio colposo e violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro.

Caso Bayesian: il sub morto e le operazioni di recupero

Si tratta di un atto dovuto, spiegano i magistrati Concetta Federico e Raffaele Cammarano, per consentire all’indagato di nominare un consulente di parte in vista dell’autopsia. L’indagine punta a chiarire eventuali responsabilità nella gestione della sicurezza durante l’intervento subacqueo. In particolare nella fase delicata del taglio del boma del relitto.

Il nodo della formazione e della registrazione

Uno dei punti chiave dell’inchiesta riguarda l’iscrizione al Repertorio Telematico della Subacquea Industriale, requisito previsto dal decreto legislativo 81/2008 per garantire la sicurezza nei lavori subacquei. Tale registro, gestito dal Dipartimento del Lavoro della Regione Siciliana, rappresenta il riferimento ufficiale per accertare le competenze tecniche dei sommozzatori che operano a profondità critiche – in particolare tra i -30 e i -50 metri.

Secondo la normativa, un sommozzatore impiegato in attività subacquee industriali deve essere registrato come OTS (Operatore Tecnico Subacqueo) presso una Capitaneria di Porto, per poi ottenere la qualifica “Top Up”, necessaria per immersioni fuori dai porti o oltre i -30 metri. L’assenza di tale iscrizione solleva dubbi sul rispetto degli standard di sicurezza obbligatori.

La normativa europea (Direttiva 2005/36/CE) impone inoltre che le qualifiche professionali di un lavoratore straniero vengano riconosciute formalmente prima dell’ingresso in attività in un altro Stato membro. L’inchiesta verificherà se queste procedure siano state correttamente rispettate nel caso del sub olandese.

Stop ai sommozzatori, ora tocca ai robot

Nel frattempo, a seguito dell’incidente, le operazioni di recupero del Bayesian proseguono con l’utilizzo di robot sottomarini, al posto dei sommozzatori. Le attrezzature subacquee sono gestite dalla Hebo, per conto della società TMC Marine, con l’obiettivo di riportare in superficie il relitto entro la prima settimana di giugno.

L’incidente di Huijben riaccende i riflettori sulla sicurezza nei lavori subacquei, un settore ad alto rischio che richiede formazione rigorosa, controlli stringenti e piena applicazione delle normative vigenti.

Una tragedia che si aggiunge a un’altra

Il relitto del Bayesian, considerato fino a poco tempo fa un’imbarcazione “inaffondabile”, era già stato al centro di un’altra tragedia: un anno fa, durante un nubifragio, erano morti il proprietario della barca, sua figlia e alcuni passeggeri. Il recupero dell’imbarcazione assume oggi un valore simbolico, oltre che tecnico, legato alla necessità di rafforzare le tutele per chi lavora nei fondali marini.