RAGUSA – Rinviati dal Gup del Tribunale di Ragusa tutti gli imputati del caso Mare Jonio. I soggetti devono rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dal trarne profitto.
Immigrazione clandestina sul caso Mare Jonio
Oltre al comandante della nave, Pietro Marrone, vanno a processo Alessandra Metz, legale rappresentante della società armatrice Idra Social Shipping, Giuseppe Caccia vicepresidente Cda della Idra e capo spedizione, Luca Casarini, fondatore di Mediterranea Saving Humans, e tre componenti dell’equipaggio,il medico Agnese Colpani,il soccorritore Fabrizio Gatti e il tecnico a bordo, Geogios Apostolopoulos.
L’indagine scattò in seguito al trasbordo di 27 naufraghi, nel settembre del 2020, dalla nave cargo danese Etienne Maersk alla nave umanitaria Mare Jonio, che li fece poi sbarcare a Pozzallo (Ragusa). Due mesi dopo la società armatrice della Maersk versò 125mila euro all’armatrice della Mare Jonio, ossia la Idra Social Shipping. Di qui l’aggravante di avere tratto profitto dal reato principale, cioè il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La prima udienza del processo si terrà il 21 ottobre prossimo davanti al tribunale di Ragusa.