CATANIA – Si è svolto ieri sera, in un clima più che conviviale da cui traspariva anche un ponderato entusiasmo per la nuova stagione agonistica, il tradizionale incontro con la stampa e la società del Catania Beach Soccer con in testa il suo Presidente Giuseppe Bosco insieme a Francesco Di Paola, Ceo del main sponsor, per presentare gli obiettivi della nuova stagione sportiva che avrà inizio ad Alghero e che vedrà il roster rossazzurro disputare, con in palio la Supercoppa di Lega, la trentatreesima finale della sua storia.
Un’avventura nata più di due decenni fa e che ci racconta di un impegno ammirevole da parte del suo Presidente per uno sport che, anche se non ha la stessa portata mediatica di altre discipline più famose, continua ad affascinare ed emozionare sempre più pubblico anche in funzione degli ottimi risultati ottenuti.
Gli sponsor
Tante le domande poste da parte dei numerosi giornalisti presenti, cominciando da una curiosità sui nuovi sponsor che come dichiarato dal direttore marketing: “senz’altro si comincia sempre con obiettivi ambiziosi e sempre con sponsor più numerosi che hanno creduto nel nostro progetto e questo ci fa piacere” .
Mancata tappa siciliana e un probabile evento mondiale
Riguardo la mancanza di una tappa siciliana queste le parole del Presidente: “Noi a inizio stagione abbiamo fatto una richiesta al comitato regionale Sicilia per avere una tappa nella nostra regione come l’abbiamo avuta l’anno scorso (…) tra le tante regioni che si sono presentate giustamente si sono fatte delle scelte e quest’anno abbiamo ‘strappato’ una promessa che l’anno successivo la Sicilia sarebbe divenuta protagonista nel 2026 di una tappa dove si assegna un trofeo; quindi, questa è la promessa che siamo riusciti a ottenere dalla Lega Nazionale Dilettanti. Mentre su un altro fronte internazionale la società sta lavorando, ed è quasi pronto il suo annuncio, per la firma di un grandissimo evento di caratura mondiale che ancora non possiamo comunicare se non ci sono le firme sul contratto; quindi, se tutto va bene avremo un evento né nazionale, né europeo ma di caratura proprio internazionale e stiamo solo aspettando che le parti si concludano”.
Il Catania Beach Soccer e le istituzioni locali
“Io (Bosco) con l’amministrazione comunale, di cui il mio riferimento e l’assessore allo sport Sergio Parisi, ci parlo quotidianamente e non abbiamo avuto tecnicamente la possibilità di poter organizzare una visita in Comune come abbiamo fatto l’anno scorso, ne abbiamo parlato stamattina con l’assessore e mi ha detto che era disponibile a venire senza problemi, anche se secondo me è meglio che siamo noi ad andare al comune e ci presentiamo alla città, al sindaco per cercare di amplificare ancora di più il senso della nostra visita”.
Le infrastrutture permanenti per gli sport estivi
Su questo argomento il Presidente ha le idee chiare: investire per creare qualcosa di fruibile tutto l’anno in collaborazione con le autorità comunali.
“Io penso che sarebbe già un grande risultato riuscire ad avere un posto dove realizzare un’area Beach come io ho fatto tanti anni fa all’interno di una struttura privata. Ma parlandone proprio con l’amministrazione ho proposto di farla proprio in una struttura comunale, in uno spazio comunale dove poter cercare di rendere fruibile l’arena a tutti; luoghi dove poter portare tutti gli eventi estivi, ad esempio, due campi di Beach tennis, due campi di Beach volley, due campi di Beach rugby, insomma una struttura permanente”.
Le sconfitte da cui maturano le vittorie
Sempre Bosco riguardo i trofei persi per un nonnulla: “Grazie alle sconfitte che fanno parte del gioco, sono quelle che ti fanno maturare, all’interno tuo dove hai fatto degli errori impari. Perché è vero che il pallone può sbattere nella sabbia ed esce o può sbattere nella sabbia ed entra, un rigore, una punizione, un palo una traversa può far mutare il risultato finale, ma quelle sono cose prettamente giornalistiche. Chi lavora all’interno dello sport sa perché è arrivata quella sconfitta, sa perché si è perso e sa dove rimediare, come rimediare, basta avere vicino delle persone che io ho l’onore di avere nel mio team, alla mia squadra e al mio staff tecnico, delle persone che ti capiscono. Poco importa le sconfitte, avete detto che le ambizioni sono le stesse? Vi dico che forse si alzerà l’asticella”.
Il pubblico e i media
Per NewSicilia abbiamo chiesto: in questi anni come è cambiato il pubblico e i media nei rapporti con questo sport? “Il pubblico debbo dire che in questo momento, sia sulle altre zone d’Italia ma anche a Catania, oramai ci segue grazie alla vostra voce che date attraverso i media che si occupano non solo di calcio ma anche di tantissimi altri sport, perché i media sono cambiati ed è cambiata anche la cultura delle persone”.