SICILIA – Oggi un duplice passo in avanti per la medicina in Sicilia. Realizzati due importanti e innovativi interventi, rispettivamente all’ospedale Umberto I di Enna e al Civico di Palermo.
I due interventi in Sicilia: da Enna a Palermo
Nel primo caso, è stato eseguito con successo il primo intervento di chirurgia robotica. Un traguardo, questo, che non solo segna un primato tecnologico, ma stabilisce un risultato concreto della sinergia tra l’Asp di Enna e l’Università Kore. Alla guida del programma robotico, vi sono il responsabile clinico, Basilio Pecorino, e l’infermiera Elisa Scavuzzo. In totale sono tre le specialità già abilitate, ovvero Chirurgia Generale (Danilo Centonze), Urologia (Giovanni Bologna) e Ginecologia universitaria (Pecorino). Le équipe, reduci da un percorso formativo internazionale culminato in Belgio, sono pronte a trasferire le stesse competenze ai colleghi.
Il robot “Hugo Ras”
Protagonista del primo intervento è stato Centonze, coadiuvato da un team multidisciplinare. “Hugo Ras“, il robot messo a disposizione dall’università Kore, è stato utilizzato per trattare un adenocarcinoma del colon attraverso un’emicolectomia sinistra robotica. Una procedura ad alta precisione, resa possibile anche grazie al supporto di professionisti come i medici Paolo Di Mattia, Giorgio Graziano, Massimiliano Smario, Pasquale Lipani e il personale infermieristico specializzato.
Un risultato tecnologico e umano per la Sicilia
“È stato segnato l’inizio di una nuova era per l’Asp di Enna. La disponibilità di tecnologie avanzate rappresenta un’opportunità formativa e di crescita per tutti i professionisti che operano presso l’azienda”. Questo quanto scritto dall’azienda in una nota. L’obiettivo quindi è chiaro, bisogna infatti potenziare l’offerta sanitaria locale e formare una nuova generazione di medici in un contesto allineato agli standard internazionali.
Oggi Enna si colloca tra i pochi centri siciliani dotati di chirurgia robotica, la prima fra le piccole province. Un risultato sia tecnologico che umano, costruito su competenze, conoscenze, visione e collaborazione.
L’operazione a Palermo
Grande successo anche all’ospedale Civico di Palermo, dove l’equipe di Chirurgia Vascolare, diretta dal dott. Gabriele Ferro, grazie al posizionamento di un’endoprotesi/device di ultima generazione TBE (Thoracic Branch Endoprosthesis) e con un trattamento chirurgico esclusivamente condotto per via endovascolare, ha risolto in maniera eccellente un caso di aneurisma dell’arco aortico ed aorta toracica discendente in un paziente ad alto rischio chirurgico.
La peculiarità è stata quella di procedere in un’unica soluzione con un intervento a minor impatto di rischi intraoperatori. Tutto questo si è reso possibile proprio grazie all’impianto dell’innovativo device, che ha permesso di “escludere” l’aneurisma toracico tramite l’utilizzo di questa endoprotesi toracica, dotata di una particolare ramificazione realizzata appositamente per preservare la vascolarizzazione dell’arteria succlavia sinistra.
Le parole del dott. Ferro, direttore di Chirurgia Vascolare
“Il paziente – spiega Ferro – era peraltro già stato operato più volte al cuore e, così, ha potuto beneficiare di un trattamento che ha ridotto di gran lunga il rischio intraoperatorio e lo stress post-operatorio, garantendo una dimissione al proprio domicilio in appena 3 giorni”. Questo trattamento è stato reso possibile grazie al fatto che l’azienda ha dotato la chirurgia vascolare di questo moderno device, che è risultato strategico per la particolare delicata condizione clinica del soggetto.
“Siamo felici – commenta la direzione – che questo investimento frutto della nostra visione innovativa, anche in termini di dotazione strumentale, abbia potuto supportare il lavoro altamente qualificato dei nostri professionisti e, soprattutto, abbia migliorato il comfort del paziente e lo standard di sicurezza delle cure realizzando altresì una contrazione di tempi e costi di degenza”.
L’intervento è stato eseguito dai chirurghi vascolari Arduino Farina, Chiara Palermo, Fabrizio Valentino e Angelo Sanfiorenzo, coadiuvati in sala dagli infermieri Liliana Angela Critti, Alessia Provenzano e Claudio Mannina. L’anestesia è stata condotta dal medico anestesista – rianimatore Maria Teresa Strano.