Detenuto si toglie la vita nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: è il secondo in 2 mesi

Detenuto si toglie la vita nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto: è il secondo in 2 mesi

BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Un giovane detenuto straniero si è tolto la vita nella notte di venerdì scorso nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.

È il secondo episodio registrato in quella struttura dopo quello del 20 marzo scorso e rappresenta il 33esimo caso dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane, dove si contano complessivamente 106 morti, 73 dei quali per “altre cause”.

A renderlo noto è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp).

“Più giovani, più stranieri tra chi si toglie la vita”

“Cresce il numero dei suicidi tra i detenuti extracomunitari – sottolinea Di Giacomo – e si abbassa l’età di chi si toglie la vita. Tutti elementi che richiedono un piano strutturato di supporto psicologico, con la presenza costante nelle carceri di psicologi, psichiatri, mediatori culturali e interpreti“.

“La mancanza di comunicazione incide profondamente. Gli agenti penitenziari fanno già tantissimo, come dimostrano gli oltre 60 interventi che hanno salvato in extremis detenuti che avevano tentato il suicidio”, prosegue.

La proposta: sportelli di supporto e corsi per detenuti stranieri

Il sindacato da tempo chiede l’attivazione di uno sportello di aiuto psicologico in ogni struttura, insieme alla promozione di attività sociali, lavorative, corsi di formazione e corsi di lingua per i detenuti extracomunitari.

“L’Amministrazione penitenziaria – denuncia Di Giacomo – continua invece a concentrarsi sulle ‘stanze per l’amore’, dando priorità al cosiddetto diritto all’affettività e non al diritto alla vita. È anche questo un segnale evidente della confusione e inadeguatezza che domina nella gestione delle carceri, da mesi ormai senza un capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap)“.

Nel frattempo, il personale penitenziario “fa di tutto per prevenire i suicidi – almeno una ventina gli interventi salva-vita soltanto negli ultimi mesi – e si trova anche a fronteggiare aggressioni quotidiane“.

I numeri utili

Come sempre, vi ricordiamo che sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per ricevere supporto e aiuto psicologico:

  • Telefono Amico 199.284.284;
  • Telefono Azzurro 1.96.96;
  • Progetto InOltre 800.334.343;
  • De Leo Fund 800.168.678.