SICILIA – Maglia nera per la Sicilia, che è la Regione Italiana che ha sfruttato meno il Superbonus 110%, con solo il 2,2% degli edifici ristrutturati. Secondo quanto si apprende dal nuovo report dell’Ufficio Studi Cgia di Mestre – relativo ai primi tre mesi del 2025 – su 1.431.419 edifici residenziali solo 31.060 hanno beneficiato del bonus.
Superbonus 110%: i dati delle Regioni Italiane
Soltanto un “pugno” di edifici sono stati ristrutturati, con una media nazionale del 4,1%. Un vero e proprio paradosso, considerando l’aumento degli oneri dello Stato a 126 milioni.
A livello regionale, il Veneto è in testa per numero di interventi legati al Superbonus 110%, con 59.846 asseverazioni depositate, pari a un’incidenza del 5,7% sul totale degli edifici residenziali esistenti. Seguono:
- Emilia-Romagna, con 44.767 asseverazioni e un’incidenza del 5,5%;
- il Trentino-Alto Adige, con 11.420 interventi e un tasso del 5,4%;
- la Lombardia, con 78.630 asseverazioni e un’incidenza del 5,3%;
- Toscana con 38.418 operazioni, pari al 5,2%.
In coda alla classifica, le regioni del Mezzogiorno: il Molise ha registrato un’incidenza del 3%, la Puglia del 2,9%, la Calabria del 2,6% e, infine, la Sicilia solo del 2,2%.
Tra vantaggi e inconvenienti
Secondo l’Istat, il Superbonus 110% ha contribuito in modo significativo alla ripresa economica nel biennio 2021-2022, sostenendo la crescita del PIL. Eppure, non sono mancati risvolti negativi rilevanti. Basti pensare che, tra la fine del 2020 e il 2023, i costi di costruzione sono aumentati del 20%, e si stima che almeno la metà di questo incremento sia direttamente imputabile all’effetto distorsivo del Superbonus.
Inoltre, l’euforia generata dall’incentivo ha portato alla nascita improvvisa di numerose microimprese edili, spesso guidate da persone senza un’adeguata esperienza, molte delle quali stanno ora chiudendo, essendo nate esclusivamente in risposta a una misura straordinaria. A causa dei tempi stretti per usufruire delle agevolazioni fiscali, molti interventi sono stati eseguiti frettolosamente e con scarsa qualità, con il rischio concreto di problemi strutturali negli edifici nel prossimo futuro.
Addio al Superbonus 110%
Alla luce di questi effetti collaterali e dei forti impatti sui conti pubblici, il governo ha deciso di smantellare progressivamente la misura. Dal 2024, il Superbonus è disponibile solo come detrazione fiscale diretta, senza possibilità di cessione del credito o sconto in fattura.
Inoltre, le aliquote di detrazione sono state ridotte al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Solo le case popolari e le cooperative edilizie potranno usufruirne fino al 2026. Dopo tale data, il Superbonus sarà eliminato definitivamente.