ITALIA – Oggi, 23 maggio, in occasione sia della Giornata della Legalità che del 33esimo Anniversario della Strage di Capaci, si svolgeranno in Italia e specialmente in Sicilia diverse iniziative, volte a ricordare le vittime di mafia. Però, se non parteciperete agli eventi legati alle commemorazioni, un buon modo per dare un certo rilievo e valore a questo giorno della legalità e quello di guardare dei film, in memoria di coloro che in passato hanno sacrificato la propria vita, nel tentativo di rendere migliore la nostra.
Alcuni film da guardare nel giorno della legalità
I film legati alla mafia o che trattano temi come legalità e giustizia, sono molti, ma di seguito, ne esamineremo alcuni tra quelli maggiormente conosciuti, dai classici a quelli più moderni. L’elenco comprende dieci titoli, di cui cinque film, quattro miniserie e una nuova uscita da vedere al cinema.
I cento passi
Un celebre film da guardare nel giorno della legalità, che racconta la storia di Peppino Impastato. Il nome prende spunto dal numero di passi che separavano la sua casa di Cinisi, da quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. La trama vede Giuseppe Impastato, detto “Peppino”, cercare in tutti i modi di allontanarsi dalla famiglia d’origine, evitando legami o coinvolgimenti negli affari della criminalità organizzata.
Infatti proprio il padre purtroppo era dentro Cosa Nostra. Salienti gli episodi che hanno segnato la vita di Impastato, dall’essere bambino, alla fase di gioventù e fino all’età adulta. Alcuni di questi sono la morte violenta dello zio capomafia Don Cesare Manzella, l’incontro con il pittore comunista Stefano Venuti, il “distaccamento” dal genitore e da tutto ciò che riguardava la mafia e l’abbraccio nei confronti di un percorso “controcorrente“.
Il film ricalca quello che accadde realmente, ovvero la fondazione di Radio Aut e la sua candidatura al partito di Democrazia Proletaria. In ultimo, la morte di Peppino Impastato, sembra passare quasi inosservata, poiché coincidente a livello tempistico con quella di Aldo Moro, ritrovato morto all’interno del bagagliaio della Renault 4 rossa.
La mafia uccide solo d’estate
Un film diretto e interpretato da Pif, in cui il protagonista ricostruisce la storia e i movimenti della criminalità organizzata nella Palermo degli anni ’70, ’80 e ’90. La trama si sviluppa intorno alla vita del giovane Arturo, che con il trascorrere del tempo, vede il consolidarsi della mafia e dell’illegalità diffusa.
S’innamora fin dai banchi delle scuole elementari di Flora, e dopo anni la incontra per caso nuovamente, intenzionato a conquistarla. Lo scenario in parte è quello di una città scossa dal sangue e dalle terribili tragedie che in quel periodo coinvolsero più persone, ma racconta anche di una storia d’amore, cioè quella tra Arturo e Flora.
Johnny Stecchino
Un film comico, divertente, ma ricco di significato, consigliato da guardare nel giorno della legalità. La vita di Dante, un giovane autista di scuolabus per ragazzi down e disabili, che vive a Cesena, e quella di Johnny, un pentito di mafia che si trova a Palermo, costretto a nascondersi per non essere ucciso, s’intrecciano.
Una sera, Dante e Maria, la moglie di Johnny, s’incontrano casualmente e le sviene, notando l’estrema somiglianza con il marito. A quel punto lei capisce che si potrebbe escogitare un piano perfetto per poter scappare finalmente con Johnny, ai danni però del povero e ingenuo Dante.
Infatti, lo invita a Palermo per trascorrere qualche giorno insieme, lo chiama Johnny, lo fa vestire più o meno con gli stessi abiti del marito e gli disegna con un pennarello nero un neo, unico segno distintivo tra Dante e Johnny.
In seguito, lo fa girare libero per le strade di Palermo, con l’intento di farlo uccidere dai mafiosi. Alla fine però, si vede un colpo di scena, infatti Maria capisce di voler più bene a Dante, e quindi incastra il vero Johnny Stecchino.
Giovanni Falcone
Questo film si basa sulla storia vera del giudice Giovanni Falcone, in particolare dei suoi ultimi anni di lavoro e della lotta contro la mafia. Più o meno si fa riferimento al decennio precedente al 1992, anno dell’attentato.
Nella pellicola si parla di alcuni degli omicidi che hanno segnato la storia del Paese, come quello del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa e di Rocco Chinnici, ideatore del pool antimafia.
Si vedono anche alcuni interrogatori dei pentiti, ad esempio Tommaso Buscetta, lo smantellamento di parte della “rete” criminale, l’incarico al Ministero di Grazia e Giustizia per occuparsi delle indagini, e la Strage di Capaci, in cui perse la vita insieme alla moglie, Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
In guerra per amore
Il film è ambientato nel periodo della seconda guerra mondiale. Raccontando anche la diffusione repentina che ha avuto Cosa Nostra in Sicilia. In questo scenario, Arturo s’innamora di Flora, ma nonostante lei lo ricambi, la loro storia d’amore è complicata.
La ragazza infatti è stata promessa ad un altro uomo, figlio di un potente boss della mafia. Arturo però è intenzionato a non mollare assolutamente e per nessuna ragione al mondo, perseverando e rimanendo determinato nel voler sposare la donna della sua vita.
L’unico modo per arrivare al matrimonio è ottenere il benestare del papà di Flora, che abita in Sicilia ed è gravemente malato. Il giovane decide così di arruolarsi, unendosi ai soldati americani che si preparano allo sbarco sull’Isola. Alla fine, nonostante abbiano tentato persino di ucciderlo, Arturo Giammaresi riesce a sposare la sua amata Flora.
L’ora – Inchiostro contro piombo
Si tratta di una miniserie televisiva che ha come protagonista Claudio Santamaria. Gli episodi raccontano di come un giornalista, Antonio Nicastro, trasferitosi da Roma al quotidiano “L’Ora” di Palermo, accettando l’incarico di direttore, renda note tutte le attività della mafia, che si susseguono nel tempo tra il Capoluogo e Corleone.
Infatti, la missione sua e dei collaboratori che lo supportano è proprio una, ovvero quella di smascherare tutti gli affari loschi della criminalità organizzata, portando a conoscenza cittadini e lettori di quello che stava accadendo sull’Isola, informando e denunciando le illegalità.
Il capo dei capi
Una miniserie che racconta la vita del boss mafioso Totò Riina per cinquant’anni, dal ’43 al ’93. Si parte infatti dalla fase adolescenziale un po’ complicata e turbolenta, fino ad arrivare alla presa di potere a capo di Cosa Nostra, passando dalle varie tragedie e omicidi che sono accaduti nel corso di quel periodo storico.
L’attentatuni – Il grande attentato
Anche questa una miniserie, interpretata da Monica Pivetti e Claudio Amendola. La trama racconta il lavoro della DIA a seguito delle stragi di mafia di Capaci e via D’Amelio. La storia si basa principalmente su Cardine, un uomo che si occupa delle indagini per ricostruire ogni dettaglio della Strage di Capaci.
Per riuscire a “vederci chiaro” sulla vicenda, ha ingaggiato una squadra di colleghi fidati, in modo da scovare una volta per tutte i criminali che continuano a sfuggirgli. Ma proprio quando sembra arrivare ad un punto concreto, la banda torna a colpire.
Il padrino
In questo caso, esistono varie versioni. Infatti anche questa potrebbe essere considerata una sorta di miniserie, sebbene le “puntate” uscirono scaglionate in anni diversi. La trilogia, diretta da Francis Ford Coppola, è un’epopea familiare che racconta la storia della potente famiglia mafiosa Corleone.
Il primo film, ovvero “Il Padrino” (1972), serve ad introdurre pubblico e spettatori nel mondo oscuro del criminalità organizzata. Il secondo capitolo invece, “Il Padrino – Parte II” (1974), approfondisce la storia di Vito Corleone e il suo figlio Michael. Mentre nel terzo e ultimo film, “Il Padrino – Parte III” (1990), viene esplorato passato e presente della famiglia, in un clima di tradimento, vendetta e pentimento.
Francesca e Giovanni
“Francesca e Giovanni” è sicuramente un film da guardare nel giorno della legalità, recentemente uscito nelle sale cinematografiche, che si concentra sulle figure di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, magistrato e prima donna ad essere uccisa dalla mafia.
La narrazione mette in evidenza il percorso professionale e personale di Francesca, che ha dedicato la sua vita alla giustizia e nella lotta contro la criminalità organizzata. I registi hanno voluto rendere omaggio alla sua figura, sottolineando il contesto difficile in cui si è trovata a operare.
Nella pellicola, Francesca Morvillo è interpretata da Ester Pantano, mentre Giovanni Falcone da Primo Reggiani. Il cast comprende anche attori come Anna Ferruzzo, Giovanni Arezzo, Simona Taormina, Leòn Muraca, Claudia Cusimano, Alice Venditti e Claudio Crisafulli. La trama si svolge in Sicilia nel 1979, un periodo segnato da violenti attentati mafiosi.