Luigi De Canio, doppio ex di Catania e Pescara: “Scontro importante. No al turnover? D’accordo con Toscano”

Luigi De Canio, doppio ex di Catania e Pescara: “Scontro importante. No al turnover? D’accordo con Toscano”

CATANIA – Collegato professionalmente alle piazze di Catania e Pescara, l’allenatore Luigi De Canio ha rilasciato un’intervista esclusiva a NewSicilia. Tema principale? La gara di questa sera valida per il primo turno nazionale dei play off e un ricordo dell’esperienza estera da coach dei Queens Park Rangers (QPR) in Championship.

Luigi De Canio: “Ex allenatore di Catania e Pescara? Ho vissuto le due piazze in momenti diversi”

Ho vissuto il calore di entrambe le piazze in momenti diversi. Allo stadio Adriatico abbiamo vissuto una situazione particolare: sono subentrato in un momento delicato, riuscendo a ristabilire l’equilibrio e sfiorando la promozione. A Catania – ricorda l’allenatore – purtroppo le cose non sono andate bene per me e per quelli che mi hanno sostituito (Maran). Per noi allenatori l’esperienza è sempre condizionata dal risultato, ma nonostante ciò conservo un’esperienza estremamente positiva. Ho vissuto la passione delle due tifoserie e la storia importante dei club“.

Catania-Pescara arriva forse troppo presto? Chi vince manderebbe un segnale forte alle avversarie?

Pensare di indovinare chi potrebbe spuntarla è un azzardo. Catania e Pescara sono due squadre forti, partite in maniera diversa che si giocano un posto per il prossimo turno. Anche un episodio risulterebbe chiave, bisognerebbe capire chi delle due si trova in una condizione psicologicamente e fisicamente migliore. Si tratta di dettagli fondamentali in una partita da interpretare con grande attenzione, dove una delle due formazioni potrebbe prevalere sull’altra in qualsiasi momento”.

Non può esistere turnover in partite importanti come quella di questa sera?

Turnover? Sono d’accordo al 100% con il pensiero di Domenico Toscano. In partite da dentro o fuori gioca sempre la formazione che l’allenatore ritiene migliore, andrebbero fatte delle valutazioni in base alle condizioni degli elementi da mandare in campo. Se dagli allenamenti emerge un gruppo sano fisicamente sarebbe un rischio pensare di poter fare turnover, a meno che non ci siano degli aspetti tecnici dell’allenatore per cui è più opportuno mandare in campo un calciatore rispetto a un altro”.

Esperienza inglese al QPR, percepiva un cambio di passo nel breve periodo rispetto al calcio italiano?

Non si può parlare di questo argomento senza toccare l’aspetto sociale. Il calcio è solo un aspetto del divario tra le due nazioni: culture differenti, modi di pensare e vivere il gioco completamente diversi. Vedrei questo tema in una prospettiva di diversità più ampia“.