Indagato il rapper Baby Gang: cosa è accaduto dopo la videochiamata a Niko Pandetta

Indagato il rapper Baby Gang: cosa è accaduto dopo la videochiamata a Niko Pandetta

CATANIA – Nella notte del 4 maggio, la Polizia di Stato di Lecco, in collaborazione con la Questura di Catania, ha eseguito una perquisizione a Calolziocorte (LC). Nel mirino il rapper Zaccaria Mouhib, 24 anni, noto con il nome d’arte Baby Gang.

L’operazione è stata disposta dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania.

Indagato il rapper Baby Gang

L’artista è indagato per violazione della sorveglianza speciale e per il reato di procurata inosservanza di pena in concorso. Aggravato per collegamenti con la criminalità organizzata.

Baby Gang avrebbe violato le prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione. Questa gli vietava l’ingresso nel territorio del comune di Catania.

Cosa è accaduto dopo la videochiamata a Niko Pandetta

Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile etnea, il 2 maggio scorso, durante la sua esibizione al festival musicale “One Day Music” in uno stabilimento balneare di Catania, Mouhib avrebbe effettuato una videochiamata dal palco con il rapper Vincenzo Pandetta, alias “Niko”. Il 34enne è attualmente detenuto nel carcere di Rossano (CS). Pandetta è noto per i suoi legami con ambienti criminali.

Durante la perquisizione è stato sequestrato uno smartphone. Questo sarà sottoposto ad analisi forensi nei prossimi giorni per approfondire i contenuti e verificare eventuali ulteriori responsabilità.

Nel corso dell’operazione, a Baby Gang è stato anche notificato un Foglio di Via Obbligatorio emesso dal Questore di Catania, che gli vieta di risiedere nel capoluogo etneo per i prossimi quattro anni.