Inizia ufficialmente il Conclave: tutto quello che c’è da sapere sulla storica cerimonia per eleggere il nuovo Papa

Inizia ufficialmente il Conclave: tutto quello che c’è da sapere sulla storica cerimonia per eleggere il nuovo Papa

MONDO – Oggi inizia ufficialmente il Conclave, gli occhi del mondo si rivolgono nuovamente alla Cappella Sistina, dove i cardinali elettori si riuniranno per eleggere il 267º Papa della Chiesa Cattolica. Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta lo scorso mese, la Chiesa si prepara a voltare pagina con una nuova guida spirituale.

Cos’è il Conclave

Il termine Conclave deriva dal latino cum clave, “con chiave“, a indicare che i cardinali vengono chiusi in isolamento per eleggere il Pontefice.

Il Conclave è regolato dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II. Possono votare solo i cardinali sotto gli 80 anni di età.

Dove si svolge

Il Conclave si svolge nella Cappella Sistina, sotto il celebre affresco del Giudizio Universale di Michelangelo. I cardinali alloggiano nella Casa Santa Marta, all’interno delle mura vaticane, ma ogni giorno si spostano a piedi verso la Cappella Sistina per le votazioni.

La cerimonia di apertura

Il giorno dell’inizio, i cardinali partecipano alla Missa pro eligendo Romano Pontifice, celebrata nella Basilica di San Pietro.

Dopo la Messa, si ritirano in processione nella Cappella Sistina cantando il Veni Creator Spiritus, invocando lo Spirito Santo per essere ispirati nella scelta.

Segue il giuramento di segretezza da parte di ciascun cardinale. Poi le porte della Cappella Sistina vengono chiuse con la celebre formula “Extra omnes“, ossia “Tutti fuori“, e inizia formalmente il Conclave.

Come avviene il voto

Ogni giorno, si tengono due scrutini la mattina e due il pomeriggio, fino a quando uno dei candidati non ottiene la maggioranza qualificata di due terzi. Il voto è segreto e avviene su schede cartacee scritte a mano.

I voti vengono raccolti, letti e bruciati in una stufa all’interno della Cappella Sistina.

A seconda dell’esito, si producono le famose fumate:

  • Fumata nera: significa che il Papa non è ancora stato eletto.
  • Fumata bianca: segnala al mondo intero che il nuovo Papa è stato scelto.

Una volta eletto, il cardinale decano chiede al nuovo Pontefice se accetta l’elezione e quale nome intende assumere. Dopo l’assenso, il nuovo Papa si ritira nella Stanza delle lacrime, un piccolo ambiente nella Sistina dove indossa per la prima volta la veste bianca.

Poco dopo, il Cardinale protodiacono si affaccia dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronuncia l’attesa formula:
Annuntio vobis gaudium magnum: Habemus Papam“.

La fine del mondo?

In questi giorni, sul web, è tornata virale una vecchia teoria che ciclicamente riemerge in tempi di Sede Vacante, quella del cosiddetto “Papa Nero“.

Secondo questa leggenda, qualora venisse eletto un pontefice di pelle nera, ciò segnerebbe l’inizio della fine del mondo. Si parlerebbe di eventi apocalittici, guerre, disastri naturali e altre calamità associate a un cambiamento epocale.

Va chiarito subito: non esiste alcun fondamento scientifico o teologico per questa previsione, che oggi vive una seconda vita anche grazie alla diffusione sui social, in particolare su TikTok. La teoria affascina, ma resta una suggestione senza basi concrete.

L’equivoco nasce da un’antica profezia attribuita a San Malachia, che parlerebbe dell’ultimo papa della storia, chiamato Petrus Romanus, ovvero Pietro Romano. Tuttavia, questa profezia non fa alcun riferimento al colore della pelle del pontefice.

L’idea del “Papa Nero” sembra derivare da simbolismi popolari, interpretazioni artistiche e manoscritti come i Vaticinia di Nostradamus, un’opera del Seicento in cui compare l’immagine di un misterioso papa in fuga da una città devastata. Ma anche in questo caso, siamo nel campo della fantasia e non della teologia.