Penny Black, 185 anni fa veniva emesso il primo francobollo della storia: curiosità e valore del “numero uno” della filatelia

Penny Black, 185 anni fa veniva emesso il primo francobollo della storia: curiosità e valore del “numero uno” della filatelia

MONDO – Sono trascorsi ben 185 anni dall’emissione di Penny Black, il primo francobollo della storia. È stato pensato dal Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, e realizzato materialmente da Rowland Hill, un noto filatelista britannico.

L’origine del Penny Black

Venne venduto al pubblico a partire dall’1 maggio 1840, nonostante la data ufficiale per l’emissione fosse prevista per cinque giorni più tardi, ovvero il 6 maggio. Rimase in commercio per quindici anni, fino al 1855, momento in cui andò fuori produzione.

In quel determinato periodo storico, nel XIX Secolo, il Paese stava attraversando una rivoluzione industriale, che avrebbe comportato anche un aumento della corrispondenza. Quindi, considerando il bisogno crescente di un sistema postale efficiente, venne ideato un metodo del tutto nuovo e rivoluzionario.

Il nuovo metodo del sistema postale

Fino a quel momento, il costo del trasporto delle lettere era basato sulla distanza e sul numero di fogli di carta impiegati. Inoltre, il pagamento della tariffa postale era a carico del destinatario, non del mittente. Quindi, non solo ciò creava ritardi nella consegna, ma ci potevano essere anche situazioni in cui, nel caso il destinatario fosse, per un motivo anche economico, impossibilitato a ritirare la corrispondenza, l’incaricato della consegna avrebbe dovuto sobbarcarsi delle ulteriori spese. Pertanto, quest’ultimo era costretto a fronteggiare un danno economico, rimettendoci.

La leggenda

La leggenda narra che Rowland Hill si concentrò, verso la metà degli anni ’30 del XIX Secolo, sulla riforma del sistema postale inglese. La sua idea consisteva in un sistema postale innovativo, basato su tariffe uguali per tutto il Regno. Lo scopo era proprio quello di rendere accessibile il servizio postale a chiunque, senza disparità socioeconomiche o di distanza.

Infatti, la storia più conosciuta e in circolazione sull’invenzione di questo sistema, è che un giorno Rowland Hill vide una scena in cui una ragazza si rifiutava di pagare la cifra prestabilita per la consegna di una lettera, poiché sosteneva di non averne la possibilità e di non possedere denaro a disposizione. Trovandosi spettatore della dinamica, decise a quel punto di intervenire, facendosi avanti per saldare il conto.

La ragazza però gli confidò di non averne bisogno, poiché tutte le informazioni per lei necessarie erano contenute al di fuori della lettera. Infatti, esternamente vi erano delle frasi scritte in codice. Pertanto alla giovane non serviva ritirarla pagando la somma prevista. In quel frangente, Rowland Hill comprese pienamente la fallibilità del sistema postale, spesso inefficiente e soggetto a possibili truffe, come quella menzionata prima.

L’idea del francobollo

Ideò quindi il concetto di francobollo prepagato adesivo e presentò la sua proposta al governo britannico. Nel 1839 quest’ultima venne accettata, e fu annunciato un concorso per scegliere il disegno. Nessuna soluzione venne ritenuta valida, quindi Rowland Hill stesso disegnò una sorta di bozza, che fu poi approvata successivamente. Il volto della Regina Vittoria su uno sfondo nero, circondata da un bordo bianco con l’indicazione del valore, ovvero one penny.

La realizzazione pratica

In seguito, si passo ad altri step, facendo numerose prove per trovare il giusto equilibrio per la combinazione tra l’inchiostro per la stampa e il timbro. Infatti, la preoccupazione era che si potesse, in maniera accurata/delicata, cancellare i segni di quest’ultimo, per poi riutilizzare uno stesso francobollo più volte. Dopo svariati tentativi, si scelse per la stampa il colore nero, e invece per il timbro il rosso, che risaltava maggiormente.

Anche la qualità e lo spessore della stampa venne curato nei minimi dettagli. Infatti, un ulteriore problema che si temeva, era l’eventuale copia e falsificazione dei francobolli. Ufficialmente si cominciò ad utilizzare il 6 maggio, ma in realtà, esistono alcune lettere molto rare, che riportano date precedenti, anche se soltanto di pochi giorni. Da quel momento in poi, tutti potevano acquistare e attaccare i francobolli alle proprie lettere, per poi spedirle, tramite una qualunque cassetta postale, al destinatario.

Si potrebbe parlare quindi di uno dei primi accenni di una comunicazione diversa e più all’avanguardia. Fin da subito riscossero grande successo, infatti in meno di un anno, nell’arco di tempo che va da maggio 1840 a febbraio 1841, vennero distribuiti oltre 60 milioni di esemplari. In seguito, per ridurre il rischio di falsi, si decise di applicare un’inversione di colori. Quindi la stampa del francobollo passo al rosso e il timbro impresso sopra al nero. Attualmente, il Penny Black ha un valore quasi inestimabile che, per un esemplare datato 1 maggio 1840, si aggira tra 1,5 e 2,5 milioni di dollari.

Oggi

Nel 2025, ormai i francobolli purtroppo vengono utilizzati sempre meno. In più il prezzo di quest’ultimi è aumentato parecchio. Infatti fino allo scorso decennio, era possibile reperire facilmente le cosiddette “strisce“, verticali o orizzontali, di francobolli, oppure direttamente i blocchi, solitamente da quattro, all’interno di tabaccherie o edicole, mente adesso trovarli risulta più complicato. Attualmente sono in vendita solo negli uffici postali. Gli appassionati di filatelia invece, continuano a coltivare questo hobby, collezionando pezzi unici/rari.