Il mondo in attesa del successore di Papa Francesco, il Conclave inizierà il 7 maggio

Il mondo in attesa del successore di Papa Francesco, il Conclave inizierà il 7 maggio

MONDO – Conto alla rovescia per l’ingresso dei cardinali in Cappella Sistina. Dovranno eleggere il successore di Papa Francesco. Nella mattinata di oggi, infatti, si sono riuniti di nuovo nell’Aula del Sinodo in Vaticano per la Congregazione generale.

I porporati stanno arrivando a Roma da tutto il mondo per il Conclave che molto probabilmente inizierà il 7 maggio. La Cappella Sistina chiuderà oggi 28 aprile.

Pre-conclave, verso il prossimo Papa

Entra, dunque, nel vivo il pre-conclave, decisive le Congregazioni.

Il Cardinale Reinhard Marx ha detto di avere la sensazione che il Conclave durerà poco. Questa settimana sarà utile per conoscersi e mettersi d’accordo“.

I cardinali del Conclave: i nomi importanti

I 135 elettori del Conclave (134 considerando il forfait per motivi di salute del cardinale di Valencia, Antonio Canizares Llovera) stanno giungendo a Roma.

Durante le congregazioni, il ruolo degli ‘over-80’ non-elettori, che mantengono un’influenza significativa, si rivelerà determinante nelle strategie di elezione del nuovo Papa.

Questi cardinali senior continueranno a orientare consensi, anche se, una volta in Sistina, ogni elettore sarà chiamato a rispondere solo a se stesso e allo Spirito Santo.

Tra i grandi protagonisti vi è sicuramente il 91enne cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, che potrebbe esercitare una notevole influenza. Tra gli italiani, non è chiaro quanto possano influire gli ex presidenti della CEI, Camillo Ruini e Angelo Bagnasco, ma sicuramente avranno un ruolo di indirizzo.

Tra gli stranieri con capacità di influenzare le votazioni, non presenti in Conclave, troviamo Sean Patrick O’Malley, il cardinale di Boston, noto per il suo impegno nella lotta agli abusi sessuali, e Christoph Schönborn di Vienna, fine teologo e ex allievo di Joseph Ratzinger.

Un altro nome importante è quello di Marc Ouellet, ex prefetto della Congregazione dei Vescovi, influente in America Latina.

Pietro Parolin: il papabile del momento

Oggi, la scena tra i papabili è stata dominata da Pietro Parolin, attuale segretario di Stato, che ha presieduto la seconda messa dei ‘novendiali’ in Piazza San Pietro.

Parolin ha celebrato la messa davanti a oltre 200mila partecipanti al Giubileo degli adolescenti, mostrando una sobrietà, un piglio sicuro ma anche un lato affabile e umano che ha ricordato le celebrazioni di Joseph Ratzinger venti anni fa per Giovanni Paolo II, quando si presentò come l’unico vero candidato alla successione papale.

Durante la messa, Parolin ha espresso la sua riflessione sull’eredità lasciata da Papa Francesco, esortando tutti ad accoglierla e viverla, aprendo i cuori alla misericordia di Dio.

Parolin ha ricordato che solo la misericordia può guarire e creare un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza. Questo è stato uno degli insegnamenti principali di Papa Francesco, che ha dedicato un Anno Santo straordinario alla misericordia.

La misericordia: una guida per la diplomazia vaticana

Papa Francesco ha sempre posto la misericordia al centro del suo pontificato, e Parolin ha sottolineato che questo principio è stato anche la guida della diplomazia della Santa Sede.

Un esempio recente è stato l’incontro in Basilica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, che ha rappresentato un simbolo della capacità diplomatica del Papa. In tale contesto, Zelensky ha incontrato Parolin, esprimendo il suo ringraziamento per il sostegno della Santa Sede al diritto dell’Ucraina all’autodifesa e per il principio che le condizioni di pace non possono essere imposte al paese vittima.

Oggi, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash ha riconosciuto il grande sostegno della Santa Sede, evidenziando il ruolo cruciale della diplomazia vaticana in un periodo di forti tensioni internazionali.