Brutale aggressione ad Avola, giovane picchiata da un branco di coetanee: il video diventa virale

Brutale aggressione ad Avola, giovane picchiata da un branco di coetanee: il video diventa virale

AVOLA – È stata presa di mira, fatta cadere e picchiata con calci e pugni da un gruppo di sue coetanee: è accaduto ad Avola, dove una giovane straniera è rimasta vittima di una violenta aggressione.

Brutale aggressione ad Avola

La scena si è consumata sotto gli occhi di diversi testimoni, presumibilmente amici delle giovani. Nessuno è intervenuto per fermare il pestaggio; al contrario, hanno ripreso tutto con i telefonini.

I video, poi diffusi attraverso chat e social, sono diventati virali nel giro di pochi minuti, generando una forte ondata di sdegno nell’opinione pubblica.

Le indagini

Sul caso stanno lavorando gli agenti del commissariato di Avola, che hanno acquisito i filmati per ricostruire l’accaduto e identificare le persone coinvolte.

Le indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, sono in corso anche attraverso interrogatori.

Al momento, non sono ancora chiari i motivi che hanno scatenato l’aggressione. Gli investigatori proseguono gli approfondimenti per fare piena luce su una vicenda che ha scosso profondamente la comunità.

Le parole del sindaco di Avola

“Quanto accaduto nel video che sta circolando ci scuote profondamente. Gesti come questi vanno condannati con fermezza. Ho già sentito le autorità competenti e le forze dell’ordine, che sono state prontamente avvertite e hanno già avviato gli interventi necessari. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà alle vittime di questi comportamenti e ai loro familiari”.

Lo afferma il sindaco di Avola, Rossana Cannata.

“Di fronte a episodi come questo, non basta l’indignazione: servono – dice Cannata – azioni quotidiane di educazione e responsabilità. I video ci sono, i controlli sono stati effettuati, ma ora è fondamentale che siano i giovani, con il sostegno delle famiglie, a farsi carico di un cambiamento vero. Avola ha da tempo attivi percorsi di prevenzione e sostegno, ma oggi più che mai serve uno sforzo ulteriore da parte di tutti. Chiediamo ai genitori di continuare a essere guida e riferimento per i propri figli, aiutandoli a riconoscere e a scegliere sempre il rispetto”.

Chiediamo ai ragazzi di essere amici veri, quelli che si proteggono a vicenda, che hanno il coraggio di fermare chi fa del male, di essere solidali. Parlate, dialogate, denunciate: solo così possiamo spezzare il silenzio e fermare la violenza!”, prosegue.

Continueremo a fare rete con le scuole, le parrocchie, le associazioni, le forze dell’ordine e, soprattutto, con le famiglie, per costruire insieme un futuro di rispetto, dignità e inclusione. Dobbiamo a continuare a rappresentare i valori dell’umanità e della civiltà”, conclude.

Il commento dell’associazione Libera

Anche l’associazione Libera ha commentato l’accaduto su Facebook.

“È inaccettabile quanto successo nella nostra città nei confronti di una ragazzina, che ha subito atti di violenza fisica e verbale da parte di coetanei, postati sui social. Ogni parola o gesto di aggressione e di odio è un atto di violenza. A chi ha assistito in silenzio, va chiesto di denunciare: il silenzio è complicità”.

L’intervento del Codacons

Il Codacons Siracusa, per voce del presidente provinciale avv. Bruno Messina, esprime sdegno e profonda preoccupazione.

“È inaccettabile – dichiara Messina – che episodi di tale gravità non solo si verifichino, ma vengano anche filmati e diffusi sui social, alimentando una pericolosa cultura dell’odio e della spettacolarizzazione della violenza”.

Premesso che la responsabilità educativa non può gravare unicamente sulle famiglie, è indispensabile che le Istituzioni assumano un ruolo attivo e quotidiano nella prevenzione dei comportamenti violenti tra i giovani.

Per questo motivo, il Codacons Sicilia chiede con forza l’adozione di programmi educativi obbligatori contro il bullismo e la violenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

“È imprescindibile – prosegue Messina – avviare cicli di incontri settimanali con psicologi, rappresentanti delle forze dell’ordine e associazioni impegnate nella tutela dei minori”.

L’educazione al rispetto, alla solidarietà e all’empatia deve essere stabilmente inserita nei piani formativi scolastici, affiancata da momenti di confronto diretto tra studenti, genitori e docenti.

Urge intervento

Inoltre, il Codacons chiede l’istituzione di sportelli di ascolto permanenti all’interno degli istituti scolastici, con la presenza di professionisti capaci di intercettare situazioni di disagio prima che possano degenerare.

Non possiamo limitarci all’indignazione: è necessario agire con tempestività e concretezza.

Il Codacons sollecita il Ministero dell’Istruzione a emanare linee guida vincolanti affinché ogni scuola sia dotata di protocolli anti-bullismo efficaci e di personale formato nella gestione delle emergenze educative.

Relativamente al comportamento di coloro che, presenti durante l’aggressione, si sono limitati a filmare senza intervenire, il Codacons ribadisce l’urgenza di una campagna di sensibilizzazione nazionale per promuovere il dovere morale di prestare soccorso.

Infine, il Codacons Sicilia si farà promotore di una proposta di legge finalizzata a introdurre sanzioni nei confronti di chi, in presenza di episodi di violenza, ometta di prestare assistenza o si limiti a diffondere le immagini, aggravando ulteriormente il danno alle vittime.

Alla luce di quanto accaduto, conclude Messina, “invitiamo i soggetti coinvolti ad intraprendere, insieme alle famiglie, percorsi educativi e chiediamo a Governo, Parlamento e autorità competenti di dare prova di responsabilità e visione, per costruire una società fondata sul rispetto, sulla tutela dei più deboli e sulla ferma condanna di ogni forma di sopraffazione”.