Sospetti casi di meningite a Lampedusa: arrestato un eritreo che gestiva gli sbarchi fra Africa e Italia

Sospetti casi di meningite a Lampedusa: arrestato un eritreo che gestiva gli sbarchi fra Africa e Italia

CATANIA – Due i casi sospetti di meningite tra i migranti soccorsi a largo di Lampedusa. 

Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine si tratterebbe di due uomini, di cui uno in condizioni gravissime trasportato d’urgenza all’ospedale di Palermo. 

La notizia arriva assieme alla convalida dell’arresto di Seid Muhamud Ka Mahmud dopo la pronuncia della Corte Suprema di Cassazione, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. 

Le indagini che hanno permesso l’arresto di Seid, trentunenne di nazionalità eritrea, sono cominciate lo scorso anno dopo lo sbarco del 13 maggio dove sono arrivati al porto di Catania a bordo della nave Grecale della marina militare, nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum , 206 migranti e 17 cadaveri. 

In questo frangente è stato possibile scoprire anche l’esistenza di un’organizzazione internazionale che operava in Italia, Libia, Eritrea e per altri stati del nord Africa che avrebbe organizzato almeno 23 viaggi tra maggio e settembre del 2014. 

Per quanto riguarda l’Italia le sedi operative, che si trovavano in Lombardia e nel Lazio, avevano il compito di supporto logistico per migranti e scafisti per fuggire verso il nord Europa.

In particolare il compito di Seid, che viveva a Milano, era quello di organizzare il viaggio dalla Lombardia al nord Europa. 

Il trentunenne eritreo però era già stato tratto in arresto il 25 novembre del 2014 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania insieme ad altri nove connazionali, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione, durante l’operazione Tokhla. 

Nel corso dell’operazione Tokhla, in collaborazione con la polizia federale tedesca , è stato arrestato lo scorso 2 dicembre, nella città di Muncheberg, anche Maesho Tesfarmariam in quanto destinatario dello di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Catania.

Secondo i fatti i due sarebbero tra i responsabili della traversata, avvenuta tra il 27 e il 28 giugno del 2014 a largo delle coste libiche, che ha cagionato la morte di 244 persone. 

Un’altra operazione è stata conclusa oggi con l’arresto di due scafisti, da pate dagli agenti dell’ufficio di polizia di Frontiera marittima in collaborazione con il gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina, responsabili dello sbarco di 667 persone al porto di Augusta.