Non avere figli è sempre un dramma?

Non avere figli è sempre un dramma?

Nonostante ci sia stata un’apertura mentale sulle modalità di essere in relazione, come abbiamo visto nelle puntate precedenti, nella società si tende ancora ad associare la completezza di una coppia alla presenza di figli. Per molti una donna è veramente realizzata solo se è madre. È una convinzione radicata più o meno in vari contesti sociali che, però, non tiene conto delle differenze di esperienza e visioni delle singole coppie e delle scelte individuali di ciascuna donna. 

È sempre più frequente che, per scelta o per forza maggiore, una coppia non abbia figli e questo comporta il doversi confrontare con i giudizi e le aspettative esterne. Quante madri vorrebbero che la figlia, sposata già da qualche anno, avesse il primo bambino: sarebbe bello vederti sistemata! Come se la maternità fosse una “sistemazione”. Una mia paziente raccontava che la madre teneva il conto del suo ciclo e se per caso c’era un ritardo di qualche giorno, la chiamava invitandola a fare subito il test. Questo tipo di pressione condiziona anche il rapporto tra i coniugi. 

Non perdete di vista che la felicità nell’unione non si misura dalla presenza o dal numero di bambini. Ci sono coppie che decidono di non avere figli privilegiando la propria autonomia e la realizzazione personale. F. mi ha scritto che la sua scelta è stata giudicata egoistica dai familiari sebbene rispecchi la coerenza delle scelte che ha fatto insieme al marito. La loro relazione è solida e appagante anche se non fondata sulla genitorialità ma sulla crescita personale e la condivisione di progetti. 

Altre, invece, desiderano ardentemente una gravidanza ma si trovano ad affrontare la sterilità. V. è venuta da me per superare questa dolorosa realtà che stava mettendo a dura prova la sua relazione.  Le moderne tecniche di procreazione assistita non garantiscono il successo e il percorso è spesso lungo e faticoso, sia dal punto di vista emotivo sia da quello economico. Nel caso di V., lei e il marito avevano più volte vissuto la speranza seguita dalla delusione, fino a quando le possibilità si erano esaurite ed anche la strada dell’adozione non era percorribile. In questi casi, il supporto psicologico è fondamentale per affrontare il dolore del tentativo andato a vuoto e la frustrazione che ne deriva. Intraprendere un percorso di supporto è l’unica strada che permette alla coppia di non sfaldarsi e di maturare l’accettazione. 

In questo percorso ci sono diversi step:

  • Elaborazione del lutto: se il desiderio di avere figli è molto forte, la non realizzazione può comportare un vero e proprio lutto, che richiede tempo e spazio per essere elaborato.
  • Riconfigurazione delle priorità: L’impossibilità di avere figli permette un ripensamento delle priorità di coppia, spostando l’attenzione su altri aspetti importanti: l’affettività, i progetti comuni, il lavoro e i passatempi condivisi.
  • Ricerca di supporto: Aprirsi agli affetti, agli amici e, se necessario, a professionisti (come psicologi o counselor) è importante per affrontare questo percorso difficile.
  • Coltivare la propria individualità: È fondamentale preservare la propria identità e i propri interessi anche all’interno della coppia, evitando che il peso del mancato desiderio di maternità/paternità si riversi completamente sul rapporto.

Ricordate che la felicità non si misura in termini di figli, ma nella ricchezza del legame di coppia, nella capacità di costruire una vita ricca di significato, di amore e di condivisione. Ogni coppia scrive la propria storia, fatta di scelte consapevoli e di un amore che si plasma e si evolve nel tempo. 

La felicità di una relazione si costruisce giorno dopo giorno, ed è un dono prezioso, indipendentemente dal numero di figli. Lasciate che l’amore sia il vostro faro, la vostra guida verso una vita autentica e appagante.

Scrivimi o raccontami la tua storia su info@counselingcatania.it

ILARIA EVOLA