Robert Sarah il prossimo Papa? Commenti razzisti sui social

Robert Sarah il prossimo Papa? Commenti razzisti sui social

CATANIA –  Il conclave per l’elezione del prossimo Pontefice si avvicina, e i nomi dei papabili successori si moltiplicano. Tra i candidati che potrebbero succedere a Papa Francesco – definito da molti “il Papa della gente” – figurano personalità di spicco come il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, il tedesco Gerhard Müller e l’italiano Pietro Parolin. Ma tra tutti, un nome in particolare suscita un acceso dibattito, sia tra i fedeli che tra i laici: quello del cardinale Robert Sarah.

Teologo e arcivescovo guineano di orientamento conservatore, Sarah è noto per la sua strenua difesa della liturgia tradizionale e della dottrina cattolica più ortodossa. Un dato non secondario: se eletto, sarebbe il primo Papa non bianco dell’epoca contemporanea.

Robert Sarah prossimo Papa?

Sui social, tuttavia, il dibattito si è rapidamente infiammato. Non sono mancate le reazioni cariche di pregiudizi e offese, rivelando una preoccupante intolleranza verso l’ipotesi di un Pontefice nero.

Colpisce in modo particolare il fatto che molti di questi commenti provengano dai giovani: una contraddizione amara, se si considera che questa generazione ama definirsi progressista e inclusiva. Eppure, sembra ancora oggi facile inciampare in un pregiudizio tanto superficiale quanto insensato: il colore della pelle.

“Amatevi anche voi gli uni gli altri”

Molti dei giudizi più duri si concentrano su TikTok, uno dei social più frequentati dai giovani. Un paradosso, considerando che la piattaforma nasce con l’intento di intrattenere e diffondere contenuti leggeri o informativi, non certo per veicolare odio gratuito – soprattutto su un tema tanto delicato quanto la successione al soglio pontificio.

Frasi come “Non vogliamo un Papa nero”, “La Guinea è musulmana”, “Serve un Papa italiano” – e questi sono solo tra i commenti meno offensivi – si stanno diffondendo ben oltre i confini italiani, raggiungendo utenti di tutto il mondo.

Che siate credenti o meno, vale la pena ricordare che il messaggio centrale della fede cattolica, e in particolare gli insegnamenti di Gesù Cristo, non ammettono alcuna forma di discriminazione basata sull’aspetto esteriore. “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”, si legge nel Vangelo di Giovanni.

Ecco cosa ne pensano i catanesi

Le critiche, se costruttive, sono sempre legittime. Non si tratta di accettare tutto incondizionatamente – e il gioco di parole “non è vangelo” rende bene l’idea – ma è fondamentale che le obiezioni siano argomentate e non dettate da odio o ignoranza.

Ai nostri microfoni sono intervenuti anche alcuni cittadini catanesi. Molti, pur preferendo altri candidati, hanno espresso le proprie opinioni con rispetto e senza tracce di razzismo. C’è chi, come Agata, vede in un Papa come Sarah “una conquista contro l’odio che permea ancora la nostra società”, e chi, come Daniele, riconosce in lui “una vera energia positiva”.

Naturalmente, le opinioni sono variegate. Alessia, ad esempio, pur condannando ogni pregiudizio razziale, esprime perplessità sulle posizioni del cardinale riguardo a temi attuali come l’omosessualità: “Sarah è stato critico nei confronti di alcune aperture volute da Papa Francesco, come l’accesso ai sacramenti per i divorziati risposati o un atteggiamento più misericordioso verso le persone omosessuali. Questo non lo condivido”.

Della stessa opinione è Marco, che vede nella sua eventuale elezione “un possibile passo indietro per il dialogo e la modernizzazione della Chiesa”. Anche Simona commenta con fermezza: “Con tutto il rispetto per la sua fede, non posso accettare che un Papa venga eletto per riportare la Chiesa indietro. Il Vangelo è amore, non rigore liturgico e condanna”.