Il killer di Gucci spara al figlio e poi tenta di farla finita

Il killer di Gucci spara al figlio e poi tenta di farla finita

CALTANISSETTA – Torna al centro delle cronache Benedetto Ceraulo, killer dell’imprenditore Maurizio Gucci, ucciso nel 1995 a Milano.

Il killer di Gucci spara al figlio e poi tenta di farla finita

Il pregiudicato ha sparato questa mattina con una pistola di piccolo calibro al figlio, colpendolo al volto al culmine di una lite familiare, per poi tentare di farla finita.

È successo nell’abitazione, in affitto, in cui Ceraulo – di 63 anni, originario di Caltanissetta – viveva da solo da un paio di anni, nelle campagne di Santa Maria a Monte, nel Pisano. Il figlio Gaetano, di 37 anni, si era recato lì in occasione delle festività pasquali. Dopo essere stato colpito, in modo non grave, sarebbe andato via in moto per rivolgersi al 112.

Come stanno i due

Il figlio – non in pericolo di vita – sarà operato all’ospedale di Pontedera, nel Pisano. Il padre è ricoverato in gravi condizioni al Policlinico di Pisa.

Il delitto dell’imprenditore Gucci

Era il 1995 quando Benedetto Ceraulo sparò quattro volte al noto imprenditore della moda, ucciso dalla gelosia dell’ex moglie, Patrizia Reggiani, che ha commissionato il delitto dopo aver saputo che l’ex coniuge aveva cominciato una nuova relazione. Un altro movente riguarda il timore che la nuova storia d’amore di Gucci avesse un costo troppo alto in termini di denaro, mettendo a repentaglio il patrimonio di famiglia.

La riduzione di pena dopo la condanna all’ergastolo

Ceraulo, esecutore materiale dell’omicidio, ha sempre respinto le accuse. La sua dichiarazione di innocenza però non lo ha risparmiato da una prima condanna all’ergastolo, su cui poi è stata applicata una riduzione di pena: la Cassazione ha confermato una reclusione di 28 anni, 11 mesi e 20 giorni.

L’excursus giudiziario

L’arresto risale al 1997, seguita dalla condanna all’ergastolo nel novembre del 1998. Il 17 marzo 2000 i corte d’appello ha ridotto la pena a poco più di 28 anni. Pena confermata poi anche dalla Corte Suprema.

Le altre persone coinvolte nel delitto

La Reggiani, mandante dell’omicidio, è stata condannata a 29 anni. La sua amica, Pina Auriemma, a 25 anni. Il suo complice, Ivano Savioni, a 27 anni. Condannato all’ergastolo Orazio Cicala, autista del killer.