CATANIA – Un viaggio affascinante nella memoria visiva della Sicilia ha preso vita a Catania durante l’evento dedicato alla storia del cinema muto nell’isola, tenutosi presso l’Istituto San Francesco di Sales e organizzato dal Lions Club, in collaborazione con il Conservatorio Vincenzo Bellini della città etnea. L’iniziativa si è svolta nell’ambito del service distrettuale “Miti e Tradizioni Popolari: conoscenza e opportunità”, un progetto che mira a valorizzare l’identità culturale locale attraverso la riscoperta delle radici storiche e artistiche del territorio.
L’incontro si è aperto con i saluti istituzionali della presidente della V Circoscrizione del Lions Club International, Maria Elisabetta Pogliese, seguiti dall’intervento del dott. Attilio Denaro, referente del service per la medesima circoscrizione. Denaro, appassionato cinefilo, ha sottolineato l’importanza dell’incontro, evidenziando le “memorie storiche” del cinema a Catania e l’impegno del Lions Club nel promuovere iniziative culturali che rafforzano il legame con le tradizioni locali.
A moderare i lavori la professoressa Norma Viscusi, docente e appassionata divulgatrice, che ha introdotto il tema del cinema muto in Sicilia e ha dialogato con il professor Franco La Magna, eminente esperto di cinema e autore del volume Storia del cinema in Sicilia (1895-1931), edito da Algra Editore. Il libro offre un’analisi dettagliata dei primi decenni del cinema siciliano, dagli albori pionieristici alla nascita delle prime case di produzione, con un focus particolare su Catania, la “Hollywood sul Simeto”. La Magna ha anche approfondito le figure di letterati siciliani coinvolti nel cinema delle origini, nonché il ruolo delle donne nel cinema muto, sottolineando la loro significativa presenza sia davanti che dietro la macchina da presa.
La seconda parte dell’evento è stata dedicata alla proiezione del film muto Cavalleria Rusticana (1916) di Ugo Falena, ispirato all’omonima novella di Giovanni Verga. La pellicola, oggi disponibile solo in forma frammentaria, è stata restaurata dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e arricchita per l’occasione da una nuova colonna sonora composta dal maestro Andrea Amici.
Presente all’incontro, il compositore ha raccontato il proprio processo creativo, volto a ridare vita al silenzio del film con una musica che rifugge da cliché folkloristici e da ogni forma di provincialismo, guardando invece alla grande tradizione europea contemporanea al periodo del film. Amici ha illustrato come la sua partitura sinfonica sia costruita su una trama di frammenti tematici eterogenei legati a personaggi, situazioni e sentimenti, creando una meta-narrazione capace di colmare le lacune visive del film. Tra i riferimenti musicali presenti nella composizione, anche l’opera di Mascagni, il canto gregoriano e quello liturgico.
Il pubblico, insieme al prof. La Magna e alla prof.ssa Viscusi, ha particolarmente apprezzato l’operazione artistica, coinvolto dalla carica emotiva della colonna sonora, perfettamente calibrata e in armonia con le immagini del film.
L’iniziativa ha riscosso grande successo, confermando l’interesse e la partecipazione della comunità catanese verso la valorizzazione del proprio patrimonio culturale e artistico. Eventi come questo rappresentano un vero e proprio focolaio di cultura, contribuendo al rafforzamento del tessuto sociale attraverso la riscoperta delle radici storiche della Sicilia.