MESSINA – Proseguono le indagini sul femminicidio di Sara Campanella, tramite disposizione della perizia sui dispositivi tecnologici sequestrati, sia dall’abitazione originaria di Noto sia da quella presa in affitto a Messina, al reo confesso Stefano Argentino.
Emerge anche, in seguito alle dimissioni del precedente avvocato legale, la revoca del 26enne dell’incarico di difensore ad altri due avvocati.
Sequestrati i dispositivi appartenenti a Stefano Argentino
Su disposizione del titolare dell’inchiesta, il pm Alice Pariào, i carabinieri hanno proceduto al sequestro dei telefoni cellulari e di ulteriori dispositivi appartenenti al giovane. Tramite essi sarà infatti possibile comprendere meglio le dinamiche del tragico femminicidio, consumatosi il 31 marzo sul viale Gazzi di Messina.
Il Tribunale ha così fissato, dovendo procedere agli accertamenti tecnici irripetibili, la seduta per accogliere la nomina dei consulenti tecnici, da parte del difensore, per il giorno 12 aprile alle ore 12.
La revoca ai due avvocati
Parallelamente, Stefano Argentino, ha revocato l’incarico di difensore a due avvocati, Stefano Andolina e Rosa Campisi, che hanno poi dichiarato in una nota: “Ieri mattina abbiamo incontrato in carcere Stefano Argentino, giá reo confesso dell’omicidio di Sara, al fine di concordare con il medesimo la linea difensiva volta a chiarire tutti gli aspetti della vicenda. Al termine del nostro colloquio il ragazzo ha incontrato i familiari. Stamani abbiamo appreso che il medesimo ha revocato il mandato professionale conferitoci ed ha nominato un nuovo difensore”.
L’ identità del nuovo avvocato rimane tuttavia ignota.
All’origine di tale questione vi è stata la rinuncia in primo luogo del legale Raffaele Leone, l’avvocato che aveva inizialmente lavorato come parte della famiglia Argentino. Il professionista ha giustificato la sua scelta di fronte ai microfoni come “una scelta personale“.
Leone era stato coinvolto per l’ultima volta all’interno della vicenda il 2 aprile all’interno del carcere di Gazzi, dove ha partecipato all’udienza di convalida e all’interrogatorio dell’indagato.