RIPOSTO – Una vera e propria “violenza inaudita“. Così il giudice sportivo del Comitato regionale Sicilia della Lega Nazionale Dilettanti ha definito l’aggressione subita da un arbitro 19enne durante una partita del campionato Under 17, motivando una durissima sanzione nei confronti dell’Rsc Riposto.
Il club siciliano è stato escluso dal campionato per la stagione 2025-2026. Undici calciatori sono stati squalificati, mentre l’allenatore Maurizio Anastasi è stato fermato fino al 30 giugno 2025. La stessa sorte, in termini di inibizione, è toccata al dirigente Rosario Previtera, incaricato di seguire l’arbitro.
L’aggressione all’arbitro a Riposto
Il giovane direttore di gara, aggredito al termine dell’incontro, è stato medicato al pronto soccorso di Acireale, dove i medici hanno stabilito una prognosi di sette giorni.
Nel provvedimento, il giudice sportivo sottolinea come, nonostante l’inagibilità delle tribune, la società ospitante abbia consentito l’accesso di circa 150 persone, tutte riconducibili al club locale. Al triplice fischio, diversi tesserati della squadra si sarebbero avvicinati all’arbitro con atteggiamento minaccioso, rivolgendogli frasi intimidatorie.
Il giovane arbitro avrebbe tentato di allontanarsi, ma è stato colpito con un violento calcio che lo ha fatto cadere a terra. Nella ricostruzione dell’accaduto, viene riportato che i cancelli tra tribuna e campo erano stati deliberatamente aperti per permettere ai sostenitori della squadra di raggiungerlo. A terra, il direttore di gara è stato colpito con calci e pugni. Uno dei giocatori gli avrebbe urlato: “Devi morire”, un altro: “Te la sei cercata”.
“Violenza inaudita”
Particolarmente gravi le percosse subite: pugni, schiaffi al volto e al fianco, colpi ripetuti che gli avrebbero causato forte dolore e uno stato di stordimento. Né l’allenatore né il dirigente in campo sarebbero riusciti a calmare i propri tesserati. Anzi, rivolgendosi all’arbitro, avrebbero affermato: “Te la sei cercata, te la meriti”.
Le minacce e gli insulti sarebbero proseguiti anche dopo, mentre il giovane lasciava lo stadio scortato dai carabinieri. Persino la sua auto è stata danneggiata. Il club è stato inoltre ritenuto responsabile degli eventuali danni materiali e dovrà risarcire i costi di riparazione del veicolo, qualora richiesto dall’arbitro.
Una pagina nera per il calcio giovanile siciliano, che solleva ancora una volta l’urgenza di garantire maggiore sicurezza e rispetto nei confronti dei direttori di gara, specie nei settori giovanili.