ITALIA – “Se domani tocca a me, mamma / Se domani non torno, distruggi tutto / Se domani tocca a me voglio essere l’ultima”.
Sono le parole finali della poesia “Se domani non torno” di Cristina Torres Caceres, lette oggi ad Alessandria durante un’iniziativa intensa e partecipata, organizzata nel giardino dell’ex sede del Politecnico di Torino.
I funerali di Sara Campanella
A promuoverla è stato un gruppo di studentesse del quarto anno della Facoltà di Medicina, di età compresa tra i 22 e i 25 anni. Il motivo dell’incontro è tragicamente attuale: oggi si sono svolti i funerali di Sara Campanella, 22enne palermitana iscritta al corso di Tecniche di laboratorio biomedico, uccisa il 31 marzo a Messina dal collega di facoltà Stefano Argentino, che ha confessato il delitto.
L’ultimo saluto anche a Ilaria Sula
Sempre oggi è stato dato l’ultimo saluto anche a Ilaria Sula, coetanea di Sara e studentessa di Statistica, assassinata a Roma il 26 marzo dopo aver passato la notte a casa dell’ex compagno, Mark Antony Samson, anch’egli reo confesso.
Durante il presidio ad Alessandria, 11 fogli sono stati affissi al muretto dell’ex Politecnico, con i nomi, scritti in rosso, delle vittime di femminicidio registrate nei primi mesi del 2025.
Le parole di una delle studentesse
“Abbiamo deciso di fare rumore in Università, agitando chiavi e quant’altro, perché oltre scuola è anche luogo per l’educazione all’affetto e all’amore”, ha spiegato Martina, una delle studentesse promotrici, visibilmente commossa ma soddisfatta per l’ampia partecipazione all’iniziativa. Tante donne, ma anche molti uomini.
Anche a Novara si è manifestato lo stesso dolore e lo stesso desiderio di cambiamento. “E per il loro impegno – ha sottolineato Martina – ringraziamo Flavio e Marzia: è importante che tra i promotori dell’iniziativa ci sia stato anche un uomo. Toccasse a me, vorrei i miei si attivassero per spaccare davvero tutto, per fare in modo io fossi davvero l’ultima vittima”.
Le parole del collettivo NonUnaDiMeno
All’incontro ha preso parte anche il collettivo NonUnaDiMeno. “Siamo felici anche ad Alessandria si sia levata una voce all’interno dell’università in difesa di tutte le donne che non hanno più voce. Perché – ha dichiarato il collettivo – nel ricordo e nella memoria possa crescere il seme della rabbia e dell’amore che guida la lotta al patriarcato e alla violenza di genere”.