SICILIA – Il Codacons si unisce alla protesta dei residenti, lavoratori e operatori turistici delle isole minori siciliane contro l’annunciato aumento del 10% delle tariffe per i collegamenti marittimi, che entrerà in vigore il 1° aprile.
Questo aumento rischia di trasformare un servizio essenziale in un lusso per pochi, penalizzando gravemente chi affronta quotidianamente le difficoltà dell’insularità.
Un prezzo insostenibile
“Un prezzo che già oggi è insostenibile diventa, con questo aumento, semplicemente proibitivo”, dichiara Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons.
“Non si può continuare a ignorare il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale per migliaia di cittadini, né si può scaricare il peso di scelte discutibili su famiglie, studenti, lavoratori pendolari e attività locali che si preparano ad affrontare la stagione estiva”.
Mancanza di concertazione con le comunità locali
Il Codacons denuncia la mancanza di un’adeguata concertazione con le comunità locali e chiede con urgenza l’intervento del governo regionale per fermare questo ulteriore aumento.
“Il Presidente della Regione Siciliana deve assumersi la responsabilità politica di quanto sta accadendo”, prosegue Tanasi.
“Serve un tavolo immediato con compagnie di navigazione, Ministero dei Trasporti, amministratori locali e associazioni dei consumatori. Non si può restare in silenzio mentre si compromette l’accessibilità delle isole e si danneggia gravemente l’economia turistica”.
Il Codacons pronto a intervenire
Il Codacons è pronto a intraprendere ogni azione utile per bloccare questo rincaro e proteggere i diritti dei cittadini.
“Le isole minori non possono diventare territori di serie B. Chiediamo soluzioni strutturali e investimenti concreti per garantire collegamenti regolari, accessibili e sostenibili, nel rispetto dei diritti di tutti”, conclude Tanasi.