CATANIA – Ieri, all’Istituto Tecnico Nautico Duca degli Abruzzi di Catania, si è svolta un’importante Assemblea d’Istituto interamente dedicata alla lotta alla mafia, un tema che non può e non deve mai smettere di essere affrontato nelle scuole.
La giornata si è articolata in due turni: il triennio ha partecipato a un incontro con l’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta”, mentre il biennio ha avuto l’opportunità di confrontarsi con Libera, un’associazione che da anni si batte per contrastare le mafie attraverso l’impegno sociale e la memoria delle vittime innocenti.
“A nome di tutta la comunità studentesca – dice Nourdine Tbibi Scarabelli, rappresentante d’Istituto e vice presidente della commissione pari opportunità CPS -, voglio esprimere un sincero ringraziamento alla dottoressa Daisy Cosentino, rappresentante dell’Associazione Agosta, e a Marco Caponnetto. rappresentante di Libera, per averci accompagnato in questa riflessione collettiva, per aver condiviso storie di coraggio e per averci ricordato che la mafia non è solo un fenomeno criminale, ma un problema culturale, sociale ed economico che riguarda tutti noi“.
“Affrontare il tema della mafia in una scuola non è un esercizio di retorica, ma un atto politico“, continua Scarabelli. “La mafia non è un’entità astratta, non è un’ombra lontana che appartiene al passato: è una presenza che si insinua nelle nostre città, nei nostri quartieri, nella nostra economia e perfino nella nostra mentalità. Esiste ogni volta che la paura prende il posto della libertà, ogni volta che il silenzio diventa complicità, ogni volta che la rassegnazione vince sulla voglia di cambiamento”. “Per questo, giornate come questa sono fondamentali. Non possiamo permetterci di essere indifferenti. La mafia si nutre della nostra passività, della nostra sfiducia nelle istituzioni, della nostra paura di esporci. Eppure, la storia ci insegna che la mafia può essere sconfitta, che uomini e donne hanno dato la vita per dimostrarcelo: Falcone, Borsellino, Impastato, Agosta, Livatino e tantissimi altri. Non sono morti perché eroi, ma perché cittadini consapevoli che non hanno abbassato la testa“.
Per educare i giovani alla lotta contro la mafia il Nautico ha ospitato un membro dell’Associazione nazionale antimafia “Alfredo Agosta”. L’incontro è iniziato con la presentazione dell’associazione e del motivo che c’è dietro al suo nome: si è parlato in generale della mafia e in cosa consiste la criminalità organizzata; sono stati proiettati numerosi video toccanti sulle vittime più note della mafia, come quella da cui l’associazione prende nome, il maresciallo dell’armata dei carabinieri Alfredo Agosta, “ma anche delle altre lotte che l’associazione affronta come quella contro la violenza sulle donne, che non si limita solo all’abuso fisico ma anche a quello psicologico, l’importanza sulla trasparenza e correttezza della pubblica amministrazione e sui reati ambientali“, racconta Giordana D’Arrigo.