Furti, incendi ed estorsioni: misure cautelari per 3 giovani nel Messinese

Furti, incendi ed estorsioni: misure cautelari per 3 giovani nel Messinese

MESSINA – Polizia di Stato e carabinieri di Sant’Agata di Militello, nell’ambito di un’indagine finalizzata al controllo del territorio e coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Patti, dott. Eugenio Aliquò, su richiesta della stessa Procura, nei confronti di tre individui residenti a Sant’Agata di Militello.

Le misure cautelari

L’ordinanza ha disposto:

  • Arresti domiciliari con braccialetto elettronico per un 20enne, gravemente indiziato di diversi reati contro il patrimonio e l’ordine pubblico, commessi nell’arco di due mesi. In attesa dell’applicazione del braccialetto elettronico, il giovane è stato sottoposto a custodia cautelare in carcere.
  • Obbligo di dimora per un 36enne e una 21enne, coinvolti nel procedimento.

I reati contestati

Secondo le indagini condotte dal personale del commissariato di Pubblica Sicurezza di Sant’Agata di Militello e della compagnia carabinieri, il 20enne è gravemente indiziato di:

  • Furto aggravato di un ciclomotore, avvenuto il 30 novembre 2024, insieme ad altri due soggetti in via di identificazione. La sua identificazione è avvenuta grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza.
  • Resistenza aggravata a pubblico ufficiale, commessa il 24 dicembre 2024 nei confronti del personale del Commissariato, in seguito all’arresto in flagranza del fratello per detenzione di stupefacenti. In quell’occasione, il giovane ha danneggiato l’ingresso del commissariato e minacciato gli agenti con le seguenti frasi:“Dovete morire tutti, b*****di, pezzi di m***a, sbirri di m***a!”
    “Aprite questa porta, aprite o la sfondo a calci, se non aprite torno con la macchina e la sfondo!”
    “Vi scasso tutti, vi ammazzo tutti, vi scanno tutti!”
    “Vi mangio il cuore!”
  • Danneggiamento seguito da incendio aggravato, avvenuto il 22 gennaio 2025 ai danni di un’associazione ricreativa, alla quale era stato negato l’ingresso pochi giorni prima. L’indagato avrebbe cosparso la porta d’ingresso di liquido infiammabile, provocando un incendio che ha lambito anche i cavi elettrici della pubblica illuminazione. Anche in questo caso, le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno consentito la sua identificazione.

Per tale reato, tuttavia, non è stata applicata alcuna misura cautelare, in quanto i limiti di pena previsti dall’art. 424 c.p. non lo consentono.

  • Estorsione continuata e aggravata, in concorso con gli altri due soggetti sottoposti a misura cautelare. Il reato sarebbe stato commesso nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 2025 ai danni del titolare di un bar-sala giochi a Rocca di Capri Leone.

Secondo l’accusa, i tre indagati si sarebbero resi autori di una violenta spedizione punitiva contro il locale e il suo titolare. Dopo aver minacciato il proprietario e alcuni clienti con frasi come:

“A me mi possono arrestare… pure se mi faccio 10 anni, me ne sbatto la m*****a… se io devo passare di là e ti devo ammazzare e me ne faccio altri 50, non me ne fotte una m*****a!”
“Vedi che ti prendo a schiaffi davanti ai carabinieri! … Dici la verità, perché ti do un colpo di bottiglia!”

Avrebbero poi aggredito fisicamente le persone presenti con schiaffi, pugni e calci, lanciando sedie, una cassa Bluetooth, stecche e palle da biliardo. Infine, avrebbero preteso la somministrazione gratuita di alcolici.

L’ordinanza del GIP

Nel provvedimento, il GIP ha evidenziato la pericolosità sociale dei tre soggetti e il rischio concreto di reiterazione del reato, sottolineando la loro ostinazione e determinazione nel commettere atti illeciti.

Si precisa, tuttavia, che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, saranno svolti ulteriori accertamenti, anche a tutela degli indagati.