Uccide la mamma e si toglie la vita, lascia una lettera: “Sono malato, non riuscivo più ad accudirla”

Uccide la mamma e si toglie la vita, lascia una lettera: “Sono malato, non riuscivo più ad accudirla”

Arezzo si tinge di rosso con una storia che sta facendo il giro dei giornali di tutta Italia, fatta di mistero e incomprensioni.

Giancarlo Palazzi, 67 anni e Dina Sorini, 86, erano scomparsi da ieri pomeriggio, lasciando i parenti in preda allo sconforto e all’agitazione per quello che sarebbe potuto succedergli. Nessuno avrebbe mai pensato ad una tragedia simile, li hanno trovati senza vita nella loro auto, una Dacia, a san Palazzo del Pero. I due, originari di San Marco La Sella, erano riusciti a far perdere le loro tracce e nonostante si nutrisse ancora un barlume di speranza, questa è stata poi stroncata appena la notte prima dell’aberrante scoperta.

Da quanto ricostruito dalla polizia, intervenuta una volta segnalato l’accaduto, si tratterebbe di un omicidio-suicidio. Lui era malato e la mamma soffriva da tempo a causa dell’Alzheimer. L’ha uccisa, questo quanto si pensa almeno, e lo ha fatto con la pistola che deteneva già da tempo. Figlio devoto da una vita e uomo dai grandi principi, si presentava così; prima di compiere il brutale gesto, aveva scritto una lettera con la quale, in qualche modo, ha pensato bene di “discolparsi”, o quanto meno “difendersi”.

Se non da vivo, sarà ascoltato almeno da morto, già proprio da morto, perché una volta fatta fuori la mamma ha deciso di uccidersi. Abitavano in via Salvadori, esattamente nella zona periferica sud di Arezzo, vivevano in modo tranquillo e niente sembrava andar male se non fosse stato per i problemi di salute di entrambi. L’uomo, malato da tempo, avrebbe scritto di non riuscire più ad accudire la madre né a soddisfarne i suoi bisogni i quali, ormai, si sovrapponevano ai suoi personali.

L’allarme lo hanno dato i parenti quando hanno presentato denuncia agli agenti di polizia, la sera stessa della scomparsa. Volontari, carabinieri e persino i vigili del fuoco, tutti si sono mobilitati per porre fine a un caso che altrimenti, non avrebbe trovato alcun risvolto. I loro corpi, ormai esanimi, giacevano dentro l’auto in uno spiazzo lungo la statale 73, a Palazzo del Pero, una frazione nei pressi di Arezzo che assieme al Comune ha finito per tingersi di giallo.