Il dominio .it compie 30 anni, ma non basta

Il dominio .it compie 30 anni, ma non basta

Il dominio “.it”, quinto in Europa e decimo nel mondo per numero di registrazioni, compie 30 anni. Tuttavia, non basta.

“C’è un ritardo culturale. Le aziende con partita IVA in Italia sono 8 milioni, quelle attive 6. Noi abbiamo solo 3 milioni di domini “.it” registrati” spiega, in un’intervista a la Repubblica, Domenico Laforenza, direttore del Registro “.it” e dell’Istituto Informatico e Telematico (IIT) del CNR. Solo per fare un raffronto, l’Olanda ha la metà degli abitanti, ma il doppio di domini registrati rispetto al Bel Paese.

Quando nell’aprile 1987 fu lanciato il primo segnale Internet verso gli Stati Uniti, il professore, pioniere dell’informatica e tecnico del CNUCE-CNR di Pisa, predisse che ogni azienda, ente, associazione, in Italia, avrebbe avuto il proprio sito Web. Oggi, le cose sono andate diversamente.

“Abbiamo pagato una mancanza di stabilità. Ho conosciuto circa quattro agenzie che si sono occupate di digitale e altrettanti “digital champions”, ma non ho visto nessuna continuità nel perseguimento degli obiettivi. Il governo deve varare una politica di sensibilizzazione del digitale con investimenti mirati e aiuti per quelle piccole e medie imprese che vogliono vedere garantita la loro presenza in Rete”.

Il primo dominio “.it” (cnuce.cnr.it) risale al 1987. Nel 2005 si è giunti a quota 1 milione, nel 2016 si è arrivati a 3 milioni. “Nei prossimi anni dobbiamo arrivare almeno a 6. Quest’anno, dal 5 all’8 ottobre, garantirò la mia presenza all’Internet Festival di Pisa per sostenere tutti coloro che intendono potenziare il proprio business e migliorare la Web reputation. Il Made in Italy online è insidiato dai grandi social come Facebook, Twitter e Google Plus; spetta a noi portarlo avanti e far (ri)fiorire i siti italiani”.