“Prostituisciti o muori”, ragazze costrette ad abortire: a 19 anni gestiva il “business” del meretricio. VIDEO

“Prostituisciti o muori”, ragazze costrette ad abortire: a 19 anni gestiva il “business” del meretricio. VIDEO

RAGUSA – I Carabinieri di Ragusa Ibla, al termine di una breve ma intensa attività d’indagine, hanno arrestato il cittadino nigeriano Thomas Erhunmwonsere, di anni 19, avendo accertato che lo stesso, nonostante la giovane età, era già stato in grado di convincere alcune sue giovani ragazze connazionali, di età compresa tra i 18 e i 22 anni, a prostituirsi in un piccolo appartamento di Ragusa Ibla, dove ricevevano i loro clienti, la maggior parte di nazionalità italiana.

La condotta del nigeriano, per come emerso dalle indagini e per come riferito da una delle vittime che, davanti ai militari dell’Arma, è scoppiata in lacrime raccontando il dramma che stava vivendo, era caratterizzata da una spiccata violenza poiché, non esitava a minacciare anche di morte le ragazze da lui schiavizzate, tenendole letteralmente segregate in casa e impedendogli di uscire. Infatti, quando una delle sue vittime ha provato a scappare è stata rincorsa e riportata con la forza in casa.

Una delle ragazze inoltre, allettata dalla prospettiva di un lavoro, è stata fatta arrivare dal Nord Italia e quando è giunta a Ragusa era anche in stato di gravidanza. Qui però la malcapitata, prima è stata fatta abortire presso l’Ospedale di Ragusa, per come accertato dai Carabinieri che hanno acquisito la cartella clinica relativa a tale ricovero, e poi è stata subito avviata alla prostituzione, con l’obbligo di consegnare tutti i ricavi al suo aguzzino.

Thomas Erhunmwonsere, 19 anni

Vista l’estrema gravità della situazione e la necessità di liberare le ragazze da quella situazione infernale, i militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ragusa, sono intervenuti andando nell’abitazione utilizzata per l’esercizio del meretricio e affittata da un ragusano ignaro di quello che avveniva nella casa di sua proprietà. Proprio al momento del loro arrivo, i carabinieri hanno notato una della ragazze che tentava di scappare trascinando con sé una valigia e talmente impaurita da abbandondonare il suo bagaglio, riuscendo a far perdere le sue tracce per le strette vie di Ragusa Ibla.

Dopo poco, però, la ragazza, accompagnata da Thomas Erhunmwonsere, che diceva di essere il suo fidanzato, si è recata nella Stazione dei Carabinieri per recuperare la sua valigia che aveva abbandonato in strada e che era stata recuperata dai militari dell’Arma. Questi, però, che avevano ben chiaro quanto avveniva nell’abitazione che stavano monitorando, ovviamente non credevano alla versione dei due fidanzati nigeriani in vacanza a Ragusa e, dopo aver separato la ragazza dal suo connazionale, con la presenza di un interprete, la hanno interrogata riuscendo a farsi confessare tutto il suo dramma.

 

A tal punto Erhunmwonsere è stato arrestato per il reato d’induzione e sfruttamento della prostituzione aggravato dalle violenze e minacce e, dopo le formalità di rito, rinchiuso in carcere.

La ragazza, invece, è stata affidata a una struttura protetta, mentre altre due vittime sono già riuscite a fuggire nei giorni precedenti.
Adesso le indagini proseguiranno per trovare gli eventuali complici del del nigeriano e individuare la rete criminale attraverso la quale le ragazze sono giunte in Italia.