Green Idea Technologies  per un’informatica ecosostenibile

Green Idea Technologies per un’informatica ecosostenibile

Ogni anno milioni di smartphone, tablet e PC vengono sostituiti con i modelli di ultima generazione. Buona parte confluisce nel mercato dell’usato, i restanti diventano spazzatura. Non solo, nei suoi 5 anni di vita un Mac tra pre-produzione, produzione, uso e smaltimento genera una tonnellata e mezzo di CO2. Da qui l’idea di Green Idea Technologies (GIT) di creare un’informatica ecosostenibile.

La società, nata nel 2014, propone alle aziende e alle PA «prodotti ricondizionati, riciclati, rigenerati e scontati del 40%». Si tratta di dispositivi hi-tech che, dopo essere stati analizzati, riparati e testati, allungano il loro ciclo di vita con un conseguente minore impatto ambientale, sia in termini di materiali che di emissioni di CO2.

Il progetto pilota di GIT, realizzato insieme all’Università degli Studi di Bologna, si chiama “Gestione sostenibile”; consiste in un’analisi personalizzata per ogni ente, con lo scopo di proporre monitor, server, ecc. in base alla disponibilità economica e a necessità specifiche.

«Vogliamo impegnarci – dichiara il portavoce di GIT – per diffondere la cultura ambientale con particolare, anche se non esclusivo, riferimento all’economia circolare come soluzione fondamentale al problema del riscaldamento globale, all’uso di energie rinnovabili, all’efficienza energetica, all’impiego di prodotti riciclati e ai valori che ci legano alla Terra come unico luogo in cui l’uomo può vivere».

Il cliente che partecipa al progetto, infine, ottiene una certificazione aziendale di sostenibilità ambientale (obbligatoria per tutte le aziende della PA almeno nella misura del 50%) e ha la possibilità, grazie a una piattaforma digitale del Ministero dell’Ambiente, Treedom, di piantare alberi geolocalizzati al fine di compensare le emissioni di CO2 delle apparecchiature informatiche acquistate.

Alberto Molino