Il dolore di tutta Aragona ai funerali di Laura e Carmelo

Il dolore di tutta Aragona ai funerali di Laura e Carmelo

ARAGONA – Si sono svolti questo pomeriggio ad Aragona i funerali dei due fratellini morti nell’esplosione dei vulcanelli di Macalube. Dentro e all’esterno della chiesa della Madonna di Pompei di Aragona hanno preso parte alle esequie dei due bambini migliaia di persone, commosse, che hanno stretto in un abbraccio virtuale i due disperati genitori di Laura e Carmelo. Tra la gente si respirava dolore ma anche tanta rabbia per come si sono svolti i fatti.

I funerali sono stati celebrati da don Melchiorre Vutera, parroco di Aragona che oltre alle parole di conforto nei confronti della madre Giovanna Lucchese, 45 anni, e del padre, Rosario Mulone, 46 anni, carabiniere in servizio a Joppolo Giancaxio, non ha mancato di far sentire la voce indignata della chiesa, a nome della comunità aragonese nei confronti di chi per disattenzione, incuria o superficialità, non si è preoccupato di adottare le misure di sicurezza opportune per le visite nel parco delle Macalube.

Ai funerali hanno partecipato le autorità del luogo, presenti anche i colleghi di Mulone e il comandante dei Carabinieri di Sicilia, generale Giuseppe Governale, e il generale Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. 

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Non ha mancato di esprimere il suo sgomento anche l’arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro. 

Carissimi, come Pastore della Chiesa agrigentina vorrei far giungere ai familiari dei piccoli Laura e Carmelo oltre che a tutta la comunità ecclesiale di Aragona, riunita in preghiera per celebrare l’Eucarestia, il mio abbraccio e la mia vicinanza. Purtroppo mi trovo fuori sede per impegni legati al mio ministero; tuttavia mi sento presente in mezzo all’assemblea che in questo momento soffre e piange per la perdita delle due piccole creature. Mi sono molto addolorato nell’apprendere la notizia di quanto accaduto e forse, come molti di voi, brancolo nel buio nel tentativo di trovare un senso alla tragedia. Avverto nell’intimo tutto il dolore dei genitori Rosario e Giovanna e immagino che tutti ci sentiamo coinvolti in una vicenda che ha sottratto alla vita due bambini che, nella fede sono nostri fratellini. Come ogni credente, in momenti come questi, anch’io mi interrogo e faccio appello a Dio: “Perché, Signore?” È vero, la vita è un mistero; nella vita ci sono delle cose che accadono e che, in un istante, stravolgono tante esistenze. Tuttavia, mentre a Dio innalzo il mio grido, non riesco a non indirizzare lo sguardo alla Croce; non riesco a non sentire il grido del Figlio: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Alla luce di questa fede, Macalube mi appare come un piccolo Golgota. Il vulcanello che ha travolto Laura e Carmelo come il terremoto del Venerdì Santo”.